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25 avril 1619.Zach.da Saluzzo � Bell.(cont�n.)
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più che, se non evidentemente, almeno sufficientemente dalla Scrittura si può didurre l'institutione sacramentale di tutti gli ordini, come alcuni padri et theologi l'hanno didutta.<lb/>
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2° Non capisco come l'institutione sacramentale del Diaconato et gli altri ordini inferiori non derivino dalla traditione apostolica; poichè negl'Atti degl'Apostoli al 6 capo si descrive l'ordinatione de diaconi con l'impositione delle mani et altre attieni che dinotano sacramento; et S.Paolo, Philipp. 1, congionge i Diaconi co'i Vescovi; et quasi tutti i padri. Pontefici et concilii senza differenza attribuiscono l'ordinatione sacramentale (come pare) tanto alli diaconi et altri ordini inferiori come al sacerdote. Et così pare che la Chiesa sempre babbi tenuto come traditione apostolica insieme con tutti gli antichi theologi et il Pontificale romano.<lb/>
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3°. poichè tutte le conditioni necessarie ad un sacramento concorrono in qualsi voglia ordine, cioè il segno visibile, la promissione della gratia et l'institutione divina cavata sufficientemente dalle Scritture, pare che non se le possa negare l'institutione sacramentale. <lb/>
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4° et è la maggior difficoltà di tutte. Percioche mi pare che la Chiesa babbi determinato espressamente che tutti gli ordini siano sacramenti. Prima nel concilio di Fiorenza, dove se definisce che l'Ordine è sacramento, et discendendo poi il concilio a ciascuno ordine in particolare, a quelli distintamente assegna la materia et la forma la quale nen si suole assegnare ecetto a sacramenti. Poi nel concilio di Trento, il quale, alla sess. 23 al capo 2°, prima distingue sette ordini, li quali tutti riduce sotto un istessa ordinazione, dipoi nel 3° capo dice che in essa ordinatione si conferisce la gratia, intendo ex opere operato, la qual non si dà se non ne sacramenti; et così distende la gratia sacramentale a tutti gli ordini; come prima fece il concilio Calcedonense al can. 2. Finalmente mi pare che con due canoni diffinisca espressamente
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tura si pu� didurre l'institutione sacramentale di tutti gli ordi
 
 
 
ni, come alcuni padri et theologi l'hanno didutta.
 
 
 
2� Non capisco come l'institutione sacramentale del Diaconato
 
 
 
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più che, se non evidentemente, almeno sufficientemente dalla Scrittura si può didurre l'institutione sacramentale di tutti gli ordini, come alcuni padri et theologi l'hanno didutta.
2° Non capisco come l'institutione sacramentale del Diaconato et gli altri ordini inferiori non derivino dalla traditione apostolica; poichè negl'Atti degl'Apostoli al 6 capo si descrive l'ordinatione de diaconi con l'impositione delle mani et altre attieni che dinotano sacramento; et S.Paolo, Philipp. 1, congionge i Diaconi co'i Vescovi; et quasi tutti i padri. Pontefici et concilii senza differenza attribuiscono l'ordinatione sacramentale (come pare) tanto alli diaconi et altri ordini inferiori come al sacerdote. Et così pare che la Chiesa sempre babbi tenuto come traditione apostolica insieme con tutti gli antichi theologi et il Pontificale romano.
3°. poichè tutte le conditioni necessarie ad un sacramento concorrono in qualsi voglia ordine, cioè il segno visibile, la promissione della gratia et l'institutione divina cavata sufficientemente dalle Scritture, pare che non se le possa negare l'institutione sacramentale.
4° et è la maggior difficoltà di tutte. Percioche mi pare che la Chiesa babbi determinato espressamente che tutti gli ordini siano sacramenti. Prima nel concilio di Fiorenza, dove se definisce che l'Ordine è sacramento, et discendendo poi il concilio a ciascuno ordine in particolare, a quelli distintamente assegna la materia et la forma la quale nen si suole assegnare ecetto a sacramenti. Poi nel concilio di Trento, il quale, alla sess. 23 al capo 2°, prima distingue sette ordini, li quali tutti riduce sotto un istessa ordinazione, dipoi nel 3° capo dice che in essa ordinatione si conferisce la gratia, intendo ex opere operato, la qual non si dà se non ne sacramenti; et così distende la gratia sacramentale a tutti gli ordini; come prima fece il concilio Calcedonense al can. 2. Finalmente mi pare che con due canoni diffinisca espressamente
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