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Rome,24 avr�l 1619. R�ponse de Bellarmin au duo d'Urbino. 4601
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tutti li miei libretti alli Cardinali de Medici, di Savoia, e Farnesi, mi parve conveniente mandarlo à essi.
/ (suite de la minute de cette r�ponse au bas de la lettre pr�c.) re tutti li miei libretti alli Cardinali de Medici, di Savoia, e Farnesi, mi parve conveniente mandarlo essi.
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/ Ser/mo Sig/r mio oss/mo
 
  
 
In risposta della benignissima lettera di V.A.S/ma delli 19 di
 
In risposta della benignissima lettera di V.A.S/ma delli 19 di

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tutti li miei libretti alli Cardinali de Medici, di Savoia, e Farnesi, mi parve conveniente mandarlo à essi.
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo

In risposta della benignissima lettera di V.A.S/ma delli 19 di

questo, devo dirgli che havendo io considerato che questo mio li

bretto era di poca stima, et che mi saria stato attribuito � pre-

y^suntione grande il mandarlo � tutti li Principi Serenissimi, et

che per il contrario se lo mandavo ad alcuni solamente, e non �

tutti potevo essere biasimato,come partiale: mi risolvi mandarlo

solamente � quello � chi era dedicato, et al suo Padre, cio� al

Principe et Re di Polonia, et di pi� a tre altri soli per pi� ris-

petti, cio� al Gran'Duca di Toscana,come padrone della mia patria,

al Duca di Savoia che ha honorato un'mio nepote della gran'croce

di S.Mauritio e Lazaro,con^ un'grosso Priorato, et al Baca di Par

ma con la casa del quale la mia h� servit� di longo tempo, et an

co la Compagnia,mia madre h� grandissimo obligo: oltre che, essen-

/y*do auco io solito di mandare tutti li libretti miei alli Cardina

li de Medici,Savoia et Farnese, mi parse conveniente parimente

mandarli alli sopranominati principi. H� voluto che V.A.Ser^/ma

sappia tutto questo, acci� non attribuischi al diffetto di osser

vanza il non havergli mandato il libretto mio, ma al rispetto del-

^ ^ l e cause predette, stimandola et osservandola io come mio Sig/^e

principalissimo, et desiderando servirla con tutto l'animo. In tan

to rendo infinite gratie � V.A.Ser/ma che si degni leggere le cose

mie, et con la solita benignit� sua anche lodarla, come se fosse

ro di qualche momento. Et supplicandola della sua buona gratia

^^^prego Dio N.S. che la prosperi e feliciti sempre. Di Roma li 24

Aprile 1619. Di V.A.S/ma

/ Florence.Arch.di Stato Urbino I.G.124 /________________________ fol.369. Orig.

Aff/mo et obligatiss/o servitore

Il Card/le Bellarmino.