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Molto Ill.re Sig.or Nipote, Ho scritto, rispondendo al sig.or Antonio, che non habbia à male, che la sua figliola habbia partorito un'altra femina, perche la divina previdenza sa molto bene quello che fa, et per il piu ordina le cose à maggiore utilità delle sue creature. Questo dico, à ci, se la sua consorte, mia mipote, facesse ancor lei un'altra femina, piglino allegramente ogni cosa dalla mano di Dio. Quando la mia Cugnata partoriva, io solveo mandargli un fiasco di malvagia, perche mio fratello lo domandava. Alla consorte di V.S. non l'ho mandata, perche nessuno me l'ha domandata, et io ho tante occupationi, che non ci penso, se qualcheduno non me lo ricorda. Ma io dirò al sig.or Marcello, che me lo ricordi, quando sarà tempo. Prego à V.S. et à tutta la casa le buone feste, et ogn'altra consolatione. Di Roma li 30 di Marzo 1619.
Di V.S. molto Ill.re
Zio aff.mo
Il Card.le Bellarmino.
Al m.to ill.re Sig.or Nipote, il Sig.or Francesco Maria Cervini
Montepulciano.