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Bologne,9 mare 1619. Taddeo Sarti � Bellarmin, suivi de la minute
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Ill.mo et R.mo Sig.re padron mio colendissimo.<lb/>
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Le continue difficultà, che và opponendo il presente vescovo di Tiano, mi sforzano importunare V.S. Ill.ma con la presente d'una gratia, che havendo monsgr Sarti, già vescovo di Nepi mio zio, ricevuto in nome mio per ordine di V.S. Ill.ma dal suo mastro di casa scudi cento, che si devevano dalla felice mem: del già monsignor vescovo di Tiano, nepote di V.S. Ill.ma, non fece alcuna ricevuta,
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così comandando lei. Hora bisognando superare le molte oppositioni che vengono proposte dal presente vescovo di Tiano, per maggiormente facilitar il negotio, ho voluto supplicarla vegli restar servita compiacersi che io possi dedurre, se non in giudicio, almeno nel memoriale quale ho pensato presentare alla Santità di Nostro Signore, il termine riscosso da V.S. Ill.ma. La qual cosa, oltre che è
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giustissima, causerà anco in me un perpetuo obligo verso V.S. Ill.ma alla quale humilissimamente bacio le sacre vesti.<lb/>
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Di Bologna li 9 marzo 1619.<lb/>
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Di V.S. Ill.ma e R.ma<lb/>
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Devotiss.o e humiliss.o servitore<lb/>
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Taddeo Sarti.
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Si risponda che è vero che io pagai cento scudi al vescovo di Nepi nel mese di marzo 1617, quando già il mio nipote vescovo di Tiano era morto, et non li pagai con mandato del Vescovo, perchè qua n'era mandato contrario, ciò è che non si pagasse, perchè l'entrate di quell'anno non arrivorno à 600 scudi. Era stato ancora qua il vescovo nuovo, il quale instava che io non pagasse. A me parse bene pagarli sine praeiudicio alicuius personae, a cio che il vescovo di Nepi cessasse di gridare.<lb/>
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Questa è la verità del fatto, la quale, se giovarà a V.S., io l'haverò charo, se bene credo che poco gli giovarà.
  
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/ Ill/mo et ^/mo Sig/re padron mio colend�ssimo?
 
 
 
Le continue difficult�, che v� opponendo il presente vescovo di
 
 
 
Tiano, mi sforzano importunare V.S.Ill/ma con la presente d'una
 
 
 
gratia, che havendo monsgr Sarti, gi� vescovo di Nepi mio zio, ri-
 
 
 
^Tcevuto in nome mio per ordine di V.S.Ill/ma dal suo mastro di casa
 
 
 
scudi cento, che si deveve^nno dalla felice mem: del gi� monsignor
 
 
 
vescovo di Tiano, nepote di V.S.Ill/ma, non fece alcuna ricevuta,
 
 
 
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che vengono proposte dal presente vescovo di Tiano, per maggiormen-
 
 
 
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Di Bologna li 9 marzo 1619.
 
 
 
Di V.S.Ill/ma e ^/ma
 
 
 
Devotiss/o e humiliss/o servitore
 
 
 
. Taddeo Sarti.
 
 
 
Si risponda che � vero che io pagai cento scudi al vescovo di Nepi nel mese di marzo 1617, quando gi� il mio nipote vescovo di Tiano era morto, et non li pagai con mandato del Vescovo, perch� qua n'era mandato contrario, ci� � che non si pagasse, perch� l'en trate di quell'anno non arrivorno � 600 scudi. Era stato ancora qua ^^Til vescovo nuovo, il quale instava che io non pagasse. A me parse bene pagarli sine praeiudicio alicuius personae, � ci� che il ves covo di Nepi cessasse di gridare.
 
Questa � la verit� del fatto, la quale,se giovar� a V.S., io l'haver� charo, se bene credo che poco gli giovar�.
 
Archiv.Vatic.Gesuiti 17 fo.154-155. Orig. Minute autogr.
 
 
 
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Ill.mo et R.mo Sig.re padron mio colendissimo.
Le continue difficultà, che và opponendo il presente vescovo di Tiano, mi sforzano importunare V.S. Ill.ma con la presente d'una gratia, che havendo monsgr Sarti, già vescovo di Nepi mio zio, ricevuto in nome mio per ordine di V.S. Ill.ma dal suo mastro di casa scudi cento, che si devevano dalla felice mem: del già monsignor vescovo di Tiano, nepote di V.S. Ill.ma, non fece alcuna ricevuta, così comandando lei. Hora bisognando superare le molte oppositioni che vengono proposte dal presente vescovo di Tiano, per maggiormente facilitar il negotio, ho voluto supplicarla vegli restar servita compiacersi che io possi dedurre, se non in giudicio, almeno nel memoriale quale ho pensato presentare alla Santità di Nostro Signore, il termine riscosso da V.S. Ill.ma. La qual cosa, oltre che è giustissima, causerà anco in me un perpetuo obligo verso V.S. Ill.ma alla quale humilissimamente bacio le sacre vesti.
Di Bologna li 9 marzo 1619.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
Devotiss.o e humiliss.o servitore
Taddeo Sarti.
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Si risponda che è vero che io pagai cento scudi al vescovo di Nepi nel mese di marzo 1617, quando già il mio nipote vescovo di Tiano era morto, et non li pagai con mandato del Vescovo, perchè qua n'era mandato contrario, ciò è che non si pagasse, perchè l'entrate di quell'anno non arrivorno à 600 scudi. Era stato ancora qua il vescovo nuovo, il quale instava che io non pagasse. A me parse bene pagarli sine praeiudicio alicuius personae, a cio che il vescovo di Nepi cessasse di gridare.
Questa è la verità del fatto, la quale, se giovarà a V.S., io l'haverò charo, se bene credo che poco gli giovarà.