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Ill.mo et R.mo Sig.re padrone mio colendissimo.
Le gratie che V.S. Ill.ma si è degnata farmi appresso il Sig.r Vicario non hanno potuto bavere mai effetto, per la poca fortuna che ho appresso di quello; et quel che più mi dispiace è che con gli termini della giustitia ne anche posso arrivare ad havere un pezzo di pane per me et per le povere mie sorelle. V.S. Ill.ma sarrà stata fatta consapevole del concorso tenuto della cappellania di San Leuci: hormai sono venti giorni, nè si è possuto ottenere dal Sig.r Vicario l'elettione, perche s'intende volere eligere ò havere eletto un giovane de un casale, il quale non have hauto altro ohe tre voti per vero favore del Sig.r abbate Gaetano, lasciando la persona mia et d'un altro giovane della città, che havemo hauti più voti di quello, benche non mi possa dare à credere che V.S. Ill.ma habbia à comportare che à noi si faccia un tanto torto, mentre l'espeditione delle bolle ha da dependere dalle sue santissime mani, non possendomo noi parlare nè fare altro motivo, per non avermo à fuggircene. Che però supplico humilmente V.S. Ill.ma à farmi particular gratia, da poi che harà dignatosi di leger questa, stracciarla et ordinare espressamente al Sig.r Vicario che faccia l'elettione conforme l'antico solito, et che non faccia nuovi statuti con si manifesto interesse degli approbati, che assicuro V.S. Ill.ma che gli beneficii del concorso sono ridotti à darnesi come benefitii semplici per favori et non per le virtù, in modo che fà dissanimare tutti et poco men che venir in disperatione. V.S. Ill.ma sappia che quelli che sono concorsi al beneficio furno sei persone tutte degne, che fra l'altri vi fu un dottore, et nessun manco disse di quello, al quale s'intende di dar il beneficio, senza havere più voti di me et di Domenico di Leo, che è quello ch'hebbe l'approbatione et fu provisto del beneficio di Santa Maria della Fossa et lo renunciò;
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