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Ill.re et R.mo Sig.r. Ho visto la scrittura, che V.S. R.ma mi ha mandata, et gli dico in risposta, che non ardirei giudicare, se in un libro vi siano contradittioni, ò nò, se non vedessi tutte le parole del libro, perche chi fa altrimente, si mette in periculo di far'ingiuria ad uno scrittore, et di essere con vergogna ributtato. Per essempio nella prima contradittione V.S. R.ma dice, che l'alcorano in un luogo fa Maometho Nuntio di Dio alli popoli, nell' altro lo fa nuntio à quelli della Mecha, et vole che questa sia con tradittione. Ma si può rispondere, che sarà Nuntio immediatamente à quelli della Mecha; et mediatamente, che sarà Nuntio alli altri populi, come veramente vediamo diffuso il Maometismo per Asia, Africa, et Europa. Et cosi anco le Sacre Scritture nostre del Testamento vechio, hora promettano il Messia alli Giudei, hora à tutte le genti, et non ci è contradittione. Et cosi mi pare che alla maggior parte delle contradittioni da lei notate, si possa rispondere con qualche edistintione. Io lessi quando ero giovane tutto l'Alcorano, et notai tutti li errori, et vi trovai contradittioni tra l'Alcora no di Maometho, et il thorah di Mose, et l'Evangelio di Christo; ma nell'istesso Alcorano fra se stesso non mi ricordo havervi trovato contradittioni espresse, et irreconciliabili. Ma non affermo, che non ci siano, perche sono piu di quaranta anni,che non l'ho visto. La Sig.ria V. R.ma è prudente, et intelligente, et non ha bisogno del mio giuditio, però la prego à contentarsi, che io non dia giuditio di simili materie. Con questo gli rimando il suo foglio, et gli prego da Dio ogni prosperità. Di Roma li 25.di Marzo 1617.