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Molto R.do Padre. Ho letto la prefatione, che V.R. mi ha man data. Molte cose in essa mi dispiacciono. 1° che contra il decreto del Papa non solo condanna l'opinione contraria, ma la fa simile all'heresie di Nestorio, et di Eutychete, condannate nelli concilii generali; et pure questa opinione è stata commune de'theologi al tempo di S.o Thomaso et di B.to Bonaventura. 2° che essorta il Rè con tanta efficacia à defendere una opinione, et procurarne la determinatione, come si toccasse à lui la cura della Chiesa, et non dovesse quietarsi al commandamento del Papa. Ne fanno à proposito li essempii di Giustiniano, Leone, Martiano et altri Imperatori, perche allora li sommi Pontifici erano soggetti in temporalibus all' Imperatori, et cosi bisognava, che si tollerassero molte cose, che bora non conviene, poi che il Papa è superiore in spiritualibus et non è soggetto in temporalibus. 3° Si citano li concilii generali con queste parole, Nyzeno, Ephesino, frullano, Chalcedonense quinto et sesto, dove la R.V. veda se pro Niceno se debbia dire Nyzeno, et se per il terzo se debbia porre il Trullano, che propriamente è il concilio fatto in Trullo dopo il sesto, che non è authentico. 4° Si citano authori incerti ò supposititii, come S.to Agostino in serm.de Assumptione, et de Symbolo ad catechumenos. In somma desidero che questa prefazione non si veda in publico. Harei charo sapere dove si trovi quel concilio fatto in Avigno ne da due Cardinali, uno Legato, et l'altro Arcivescovo, nel quale si approva il decreto della Concettione immaculata, fatto dal concilio di Basilea. Io laudai al Card. Sforza il trattato del nostro Padre Jaio, principalmente per il commentario aggionto. Ma bisogna ricuperarlo, perche qua non si trova, che io sappia, se non fra li nostri. Ora pro me.
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Al M.to R.do Padre, il P.Gio. Lorino.