Page:EBC 1616 05 02 1697.pdf/1

From GATE
The printable version is no longer supported and may have rendering errors. Please update your browser bookmarks and please use the default browser print function instead.
This page has been proofread

Al Signor Cardinal Bellarmino, di Blois li 3 di maggio 1616. Questi Celestini havevano di già tenuto il loro preteso capitolo Provinciale prima che venisse il breve di Nostro Signore diretto al Signor cardinale della Rochefocault per presedervi, che hò ricevuto con la lettera di V.S. Ill.ma de 27 di marzo, nonostante che le constitutioni dell'ordine non li permettessero di tenerlo primo di Pentecoste et che il Re con sue lettere patenti legittimamente intimateli gli hevesse prohibito di celebrarlo sino all'arrivo suo a a Parigi, si come havrà V.S. Ill.ma inteso per le mie de'26 dell'istesso mese di marzo. Et essendo a questo segno giunta la precipitatione e l'inobbedienza di costoro, pu V.S. Ill.ma argomentare il bene che se ne può attendere. Il canc.re, con cui si fece subito le dovute querimonie di tanta temerità e pervicacia, se ne mostrò alteratissimo e dava ferma intentione di che in arrivando a Parigi lascerebbe procedere ai Signori commissarii apostolici sopra l'appello del padre Campigny e che gl'assisterebbe con l'autorità regia nell'essecutione della loro sentenza, et intanto mi faceva sperare anco la dovuta presta provisione al sequestro che patiscono i monaci di Avignone et di Gentily di detto ordine, mà, essendosi in questo mentre ritirato dalla corte il medesimo cancelliere, restano in utili e senza effetto alcuno li buoni propositi, e sino all'arrivo del primo? Presidente di Provenza, stato chiamato qua per surrogarlo a si gran carica, non si può assicurare quello che n'è per succedere. Ben deve promettersi V.S. Ill.ma ch'io interporrò tutti i miei officii per conseguirne quello che si domanda con tanta giustitia et equità. Intanto accio restino in questa religione alcuni vestigii dell'antica e vera disciplina monastica, stimo molto a proposito che ne'sudetti monasterii di Avignone e di Gentily non s'ammettino,ne per superiori ne per sudditi, che di quei religiosi che si mostreranno ben disposti alla riforma, potendo essere che l'essempio di quelli tirerà molti altri ad abbracciarla; e per la liberatione del padre Campigny è stato molto male che sia fuggito quel religioso che era prigione in Avignone.