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Ill.mo et R.mo Sig.re Padrone Colend.mo Gran contento mi ha apportato l'amorevolessima lettera di V.S. Ill.ma accompagnata dalla buona et da me sommamente desiderata nuova della exaltatione del Sig.or Abbate della Ciaia suo nipote al Vescovato di Thiano, chiesa se ben mediocre, comodissima alla sua Abbadia di Capua.
Quanto al maritare la Sig.ra Hippolita sua nipote, à me pare che per degni rispetti ella possa contentarsi della qualità di quel giovane, che oltre l'essere di casa nobile in questa città, honestamente accomodato di beni da fortuna intendo che è alieno dal gioco et dalle pratiche dannose, e si vede che attende quietamente alle cose, parti in vero desiderabili, et quanto alla dote dico che si come per Francesco Maria mio figliolo non pretesi altro che la buona gratia di V.S. Ill.ma rimettendomi totalmente in Lei, cosi vorrei che facessino li altri...
Quanto à Marcello io mi sono consolato assai vedendo la buona mente di V.S. Ill.ma; ma perche io sono già vecchio di 62 anni, non mi prometto tanti anni di vita e di trovarmi à godere di questo favore che mi accenna, à che se V.S. Ill.ma considerarà, confido che non mancharà per sua gratia (con altro modo più espedito) consolarmi (come so che potrà volendo) con qualche effetto degno dell'amorevolezza e bontà sua, et delle speranze che mi ha dato, tanto più che Francesco Maria cresce in famiglia che per la qualità et poca età sua et della consorte, facilmente sarà numerosa et bisognosa, che è quanto con questa mi occorre dire à V.S. Ill.ma nella cui buona gratia et me et tutti di mia famiglia raccomando, et humilmente gli bacio la mano, pregandoli ogni maggiore prosperità e grandezza. Di Montepulciano li 30 di Gennaro 1616.
Di. V.S. Ill.ma et R.ma
humillissimo et obbligatiss.o servitore