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Molto R.do Sig.r. Ringratio delle buone feste, et le riprego à V.S. duplicate. Quanto al dubio della parola di S. Girolamo, dirò quello che mi pare con rimettermi ad ogni miglior juditio, perche veramente sono oscure.<br>
Rome,^ janvier 1616. Bellarmin � D.Michel Monaco � Capone
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Non è dubio, che assolutamente, et caeteris paribus, è maggior privilegio che Iddio parli per stesso ad un suo servo, che non è se parli per mezo di un'angelo. Ma tuttavia, è maggior privilegio, che Iddio parli chiaro per mezo di un'Angelo, che non è se parli o oscuro per se stesso, massime se parli per qualche inspiratione interiore, che non si possi ben discernere dall'imaginatione, et discorso nostro. Come per esempio, se un Principe mandi un'Ambasciatore ad uno, et ad un'altro scriva una lettera: certo è che fa piu honore a quello, a chi manda l'Ambasciatore, che à quello à chi manda la sua lettera, se bene à questo parla per se stesso, et à quel primo parlò per l'Ambasciatore. Et certo maggior gratia fece Iddio à mandar alla Madonna l'Angelo Gabriello, che non faceva alli Profeti, parlandogli per se stesso in figura et enigmi, senza farsi vedere. Cosi dunque dice S. Girolamo, che Iddio non parlò alli Magi per mezo di un'Angelo, come parlava à S.to Giosefo, ma gli parlò per se stesso oscuramente, et questo lo fece per mostrare li meriti di S. Giuseppe, al quale, per piu honorarlo, mandava l'ambasciatore nobilissimo, cio è un'Angelo del cielo. Se questo sodisfa à V.S., l'caro: se non sodisfa, domandi qualche altro. Ne essendo questa per altro, mi raccomando alle sue sante orationi. Di Roma, il giorno S.to dell'Epiphania, 6 di Gennaro 1616.<br>
 
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Di V.S. M.to R.da<br>
/ Molto R/do Sig/r. Ringrazio delle buone feste,et le riprego V.
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Il Card.le Bellarmino.
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Al moltro R.do Sig.r il Sig.r Michele Monbaco. Capua
lo che mi pare con rimettermi ad ogni miglior juditio, perche ve
 
 
 
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Non dubio, che assolutamente,et caeteris paribus, maggior p
 
 
 
privilegio che Iddio parli per se stesso ad un suo servo, che non
 
 
 
se parli per mezo di un'angelo. Ma tuttavia,maggior privilegio,
 
 
 
che Iddio parli chiaro per mezo di un'Angelo, che non se parli o
 
 
 
oscuro per se stesso, massime se parli per qualche inspiratione in-
 
 
 
/yteriore, che non si possi ben discernere dall'imaginatione,et dis
 
 
 
corso nostro. Come per essempio, se un Principe mandi un'Ambascia
 
 
 
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honore a quello,a chi manda l'Ambasciatore, che quello chi man
 
 
 
da la sua lettera, se bene questo parla per se stesso, et quel
 
 
 
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mandar alla Madonna l'Angelo Gabriello, che non faceva alli Pro
 
 
 
feti, parlandogli per se stesso in figura et enigmi, senza farsi ve
 
 
 
dere. Cosi dunque dice S.Girolamo, che Iddio non parl� all� Magi
 
 
 
per mezo di un'Angelo,come parlava S/to Giosefo, ma gli parl� per
 
 
 
.^^se stesso oscuramente, come parlava alli Profeti, et forse anco piu
 
 
 
oscuramente, et questo lo fece per mostrare li meriti di S.Giuseppe,
 
 
 
al quale,per piu honorarlo, mandava l'ambasciatore nobilissimo, ci�
 
 
 
un'Angelo del cielo. Se questo sodisfa V.S., l'h� caro: se non
 
 
 
sodisfa,domandi qualche altro. Ne essendo questa per altro,mi racco-
 
 
 
^^^mando alle sue sante orationi. Di Roma,il giorno S/to dell'Epiphania
 
 
 
, di Gennaro 1616.
 
 
 
Di V.S. M/to R/da come fratello
 
 
 
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Oard/la Bellarmino.
 
 
 
Al molto R/do Sig/r il Sig/r Michele Monaco. Capua.
 
 
 
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Capua,Archiv.Storico... n� 24, 7e lettre. Orig. autogr.
 
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Molto R.do Sig.r. Ringratio delle buone feste, et le riprego à V.S. duplicate. Quanto al dubio della parola di S. Girolamo, dirò quello che mi pare con rimettermi ad ogni miglior juditio, perche veramente sono oscure.
Non è dubio, che assolutamente, et caeteris paribus, è maggior privilegio che Iddio parli per stesso ad un suo servo, che non è se parli per mezo di un'angelo. Ma tuttavia, è maggior privilegio, che Iddio parli chiaro per mezo di un'Angelo, che non è se parli o oscuro per se stesso, massime se parli per qualche inspiratione interiore, che non si possi ben discernere dall'imaginatione, et discorso nostro. Come per esempio, se un Principe mandi un'Ambasciatore ad uno, et ad un'altro scriva una lettera: certo è che fa piu honore a quello, a chi manda l'Ambasciatore, che à quello à chi manda la sua lettera, se bene à questo parla per se stesso, et à quel primo parlò per l'Ambasciatore. Et certo maggior gratia fece Iddio à mandar alla Madonna l'Angelo Gabriello, che non faceva alli Profeti, parlandogli per se stesso in figura et enigmi, senza farsi vedere. Cosi dunque dice S. Girolamo, che Iddio non parlò alli Magi per mezo di un'Angelo, come parlava à S.to Giosefo, ma gli parlò per se stesso oscuramente, et questo lo fece per mostrare li meriti di S. Giuseppe, al quale, per piu honorarlo, mandava l'ambasciatore nobilissimo, cio è un'Angelo del cielo. Se questo sodisfa à V.S., l'hò caro: se non sodisfa, domandi qualche altro. Ne essendo questa per altro, mi raccomando alle sue sante orationi. Di Roma, il giorno S.to dell'Epiphania, 6 di Gennaro 1616.
Di V.S. M.to R.da
come fratello
Il Card.le Bellarmino.
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Al moltro R.do Sig.r il Sig.r Michele Monbaco. Capua