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Io mi trovo molto oppresso da infiniti memoriali d'impetrare indulgenze, et però mi perdoneranno se non accetto questa impresa, massime che non mancano in Roma li Padri Theatini, che hanno molti Cardinali amici, et facilmente potranno impetrar l'indulgenze che invogliano, essendo cotesto oratorio governato dalli medesimi Padri. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Le SS.VV. mi fanno instanza d'impetrargli qualche indulgenza per cotesto oratorio del Crucifisso di Santo Eligio, et io volentieri mi ci adoprerò per il desiderio che tengo d'ogni bene et sodisfattione loro. Mi faranno però bavere un'poco di nota delle buone operationi, che si fà per detto Oratorio, come sia fondato et à che effetto, acciò io possa con tali fondamenti parlare à N.S. ò ad altri secondo bisognarà, che nel resto procurerò che venghino consolate le SS.VV. alle quali con pregargli da Dio felicità, mi offero et raccomando. Di Roma li 28 di Novembre 1615. SS/ri Tomaso Belacqua et altri offitiali dell'oratorio di S/to Eligio di Capua.