Difference between revisions of "Page:EBC 1615 10 17 1623.pdf/1"

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<!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES!  -->. '�Rome,17 octob.l6l5. Bellarmin � son neveu Frangole M.Cervini
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Molto ill/re Sig/or Nipote, Ha fatto bene V.S. da tornar a Monte con la sua consorte,et figliuolo, perche hora mai è freddo.Mi dispiace la poca sanità del figliolo, ma li putti come sono facili ad ammalarsi, cosi quando guariscono, si stabiliscono piu nella vita. Io posso esser essempio à molti, perche nell'infantia hebbi gravissime malattie, et nella pueritia fui oppilato,et pieno di catarri, onde piu volte fui tenuto per desperato di potere andare avanti, et tuttavia poi talmente fui stabilito in sanità, che hora ho settanta quattro anni, et non trovo la via di ammalarmi,non che di morire. Ma bisogna sempre rimettersi alla voluntà di Dio, che sa quello,che è meglio per noi. Con questo mi raccomando, et saluto V.S. con tutta la sua casa. Di Roma li 17. di Ottobre 1615.
 
Molto ill/re Sig/or Nipote, Ha fatto bene V.S. da tornar a Monte con la sua consorte,et figliuolo, perche hora mai è freddo.Mi dispiace la poca sanità del figliolo, ma li putti come sono facili ad ammalarsi, cosi quando guariscono, si stabiliscono piu nella vita. Io posso esser essempio à molti, perche nell'infantia hebbi gravissime malattie, et nella pueritia fui oppilato,et pieno di catarri, onde piu volte fui tenuto per desperato di potere andare avanti, et tuttavia poi talmente fui stabilito in sanità, che hora ho settanta quattro anni, et non trovo la via di ammalarmi,non che di morire. Ma bisogna sempre rimettersi alla voluntà di Dio, che sa quello,che è meglio per noi. Con questo mi raccomando, et saluto V.S. con tutta la sua casa. Di Roma li 17. di Ottobre 1615.
  
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Mss.Cervini 54 fol.20. Orig.autogr.
 

Revision as of 10:30, 6 February 2019

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Molto ill/re Sig/or Nipote, Ha fatto bene V.S. da tornar a Monte con la sua consorte,et figliuolo, perche hora mai è freddo.Mi dispiace la poca sanità del figliolo, ma li putti come sono facili ad ammalarsi, cosi quando guariscono, si stabiliscono piu nella vita. Io posso esser essempio à molti, perche nell'infantia hebbi gravissime malattie, et nella pueritia fui oppilato,et pieno di catarri, onde piu volte fui tenuto per desperato di potere andare avanti, et tuttavia poi talmente fui stabilito in sanità, che hora ho settanta quattro anni, et non trovo la via di ammalarmi,non che di morire. Ma bisogna sempre rimettersi alla voluntà di Dio, che sa quello,che è meglio per noi. Con questo mi raccomando, et saluto V.S. con tutta la sua casa. Di Roma li 17. di Ottobre 1615.

Di V.S. m/to ill/e Zio aff/mo il Card/le Bellarmino. (adresse): Al M/to ill/re Sig/or Nipote,il Sig/or Francesco Maria Cervini

Montepulciano.

(CACHET)