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Molto Ill/re Sig/ora Nipote, Ho visto quanto mi scrivete, et quanto anco scrivete all'Abbate della Ciaia, et quanto havete fatto scriver'à diversi Padri della Compagnia. Vedi,che il Sig/or Marcello si persuade, che io possa et non voglia provederlo di qualche buona entrata ecclesiastica. Ma in vero s'inganna, perche se io havesse potuto per via del Papa,ò del sig/or Card.Farnese, come ho p procurato, fargli havere benefitii,ò pensioni, non mi saria privato io stesso di parte delle mie poche entrate per dargli la pensione che gl'ho dato. Ma à chi non vole esser capace della verità,io non posso farli capace per forza.
Tutta via se portò ottenergli qualche cosa, non mancaro di farlo: se bene la s/ta memoria di Papa Marcello[1],nel suo Cardinato, che durò sedici anni, non diede mai niente alle sorelle, et à nipoti da parte di sorella, ma tutto quello che diede, lo diede al fratello, et io ho dato al mio fratello tanto poco,che è quasi niente, et à gli'altri ho dato pure qualche cosa; et piu darò,se potrò. Con questo vi prego da Dio ogni prosperità. Di Roma li 4 d'Aprile 1615.
Vostro Zio amorevole
Il Card,Bellarmino.

(adresse):
Alla M/to ill/re Sig/ra Nipote, la Sig/ra Maria Bellarmini ne Cervini. (Cachet)

Montepuciano.