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Ill.ri e m.to Rev. Signori. Non hò da dire altro per risposta della lettera delle SS.VV. se non che si ricordino, che io ordinai al Vicario, hoggi Vescovo di Bitetto, che li frutti di S.ta Mustila non si toccassero, finché non fossero con quei frutti pagato il debito fatto per la speditione et lite. L'istesso ordinai anco di poi all'Abbate mio Nepote, et à Me Ruggiero, il che se havessero fatto et osservato, già goderebbero li frutti senza fastidio. Hora che la cura della chiesa non tocca à me, non posso far'altro che raccomndare le SS.VV. al Sig.r Ugo, si come farò, et Dio N.S. le contenti. Di Roma il di 7 di Marzo 1615.
Delle SS.VV.
per fargli servizio
Il Card.le Bellarmino.