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Rome,23 f�vrier 1615. Bellarmin � Anto�ne Cervini.
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il suo. Ne essendo questa per altro, saluto tutti di casa sua, et
Di V.S. M/to Ill/re Cugino aff/mo per servirla Il Card/le Bellarmino.
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gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 23 di febraro 1615.<br>
 
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Di V.S. M.to Ill.re<br>
Mss. Cervini 53 fol.50bis. Orig. autogr.
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Cugino aff.mo per servirla<br>
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Il Card.le Bellarmino<ref>A sin. delle parole "Il Card.le Bellarmino" vi è una scritta a penna non ben leggibile.</ref>

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Molto Ill.re Sig.or Cugino. Ho stampato un libretto spirituale; ne mand per il vetturale uno per V.S., un'altro per il Sig.or Alessandro, suo nipote, et uno per il Sig.or Lelio Mancini[1], nostro cugino. Mi farà gratia aprire il fagottino, et mandare ad ogn'uno il suo. Ne essendo questa per altro, saluto tutti di casa sua, et gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 23 di febraro 1615.
Di V.S. M.to Ill.re
Cugino aff.mo per servirla

Il Card.le Bellarmino[2]

  1. Lelio Mancini era l'Arcidiacono di Montepulciano, e la famiglia Mancini era parente dei Cervini.
  2. A sin. delle parole "Il Card.le Bellarmino" vi è una scritta a penna non ben leggibile.