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(Egli, rispondendo al Dotttore e Teologo Pietro Cutsemio[1] che nel'avea domandato più volte, confessa, di avervi posta la mano; e che

le sposizioni che d'ogni lor passo faceva, eran tre: l'una letterale, l'altra morale, la terza dogmatica.) Sed ob nimias meae occupationes et mortis meae vicinitatem, desperavi me posse complere opus inchoatum: (e soggiunge, che forse un dì lascerà indursi a stampare la dichiarazione che gli anni addietro avea fatta dell'Epistole e de gli Evangeli, che in tutto l'anno si leggono nella Messa. Ma questa, come era cosa ordinata a tutt'altro fine, così di tutt'altra mano)[2]

  1. Petrus Cutsemius, autore del “De desperata Calvini causa”, del 1613.
  2. Sotto è scritto: Bartoli. Vita?. I.17., ubi dat, 17 Jan. 1615.