15 aug.1613.Bell, au pape (cont�n.)
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/ senza disgusto, etc. Tert�o io dissi, che non si mettesse in carta per mandar'in ris posta,cosa veruna della conversione di quel Principe, � ci� per disgratia la carta non si perdesse � venisse in mano di altri, et cosi )*si publicasse il secreto, d'onde pende tutto il bene di questo negotio. Et senza dubio il mettersi in carta,offender� gravemente, che per� i Duchi non l'hanno voluto metter'in carta, ma commetterlo alla parola del Padre, con mandarlo � pericolo della vita nel mazo del sol Lione. Quarto aggionsi, che quei Principi sanno benissimo, che la sana ta memoria di Papa Clemente,senza tante conditioni, mand� la dis pensa nel terzo grado di cognatione al Principe di Loreno,et alla sorella del Re di Francia, se bene era ostinata nell'heresia: onde si maravigliaranno et offenderanno che hora si faccia tanta diffi/ ^ c u l t � in dare una simile dispensa � due Principi catholichi, et che questo non sia scandalo, l'ho provato in congregatione, et quei Sig nori l'hanno accettato. In somma io temo che per l'accidenri non perdiamo la sustanza: et che la gratia che si f�, non sia gradita come converrebbe. La ^/t� V. perdoni alla mia importunit�: et Iddio dia � lei longa et felicissima vita. Con che gli bacio i santis simi piedi. Di casa, li 15 d'Agosto Della S/t� V. devotissimo et obligatissimo servo R. Card. Bellarmino.
Arch. Borghese F,2 fol.127-123. Origin. autogr. ( adresse et doubl� cachet)