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senza disgusto, etc. Tertio io dissi, che non si mettesse in carta per mandar'in risposta,cosa veruna della conversione di quel Principe, a ciò per disgratia la carta non si perdesse o venisse in mano di altri, et cosi si publicasse il secreto, d'onde pende tutto il bene di questo negotio. Et senza dubio il mettersi in carta,offenderà gravemente, che però i Duchi non l'hanno voluto metter'in carta, ma commetterlo alla parola del Padre, con mandarlo à pericolo della vita nel mezo del sol Lione.
Quarto aggionsi, che quei Principi sanno benissimo, che la sanata memoria di Papa Clemente, senza tante conditioni, mandò la dispensa nel terzo grado di cognatione al Principe di Loreno, et alla sorella del Re di Francia, se bene era ostinata nell'heresia: onde si maravigliaranno et offenderanno che hora si faccia tanta difficultà in dare una simile dispensa a due Principi catholichi, et che questo non sia scandalo, l'ho provato in congregatione, et quei Signori l'hanno accettato. In somma io temo che per l'accidenri non perdiamo la sustanza: et che la gratia che si fà, non sia gradita come converrebbe. La S.tà V. perdoni alla mia importunità: et Iddio dia à lei longa et felicissima vita. Con che gli bacio i santissimi piedi. Di casa, li 15 d'Agosto
Della S.tà V.
devotissimo et obligatissimo servo R. Card. Bellarmino.