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Molto Illre Sigor cugino. Non dee V.S. havere à male, che li miei familiari habbiano fatto fede, che il Sigor Alessandro vada in habito, et stia in casa mia, perche simili fede non si possono negare senza fare ingiuria à chi le domanda. Ma io credo, che non giovino niente al Sigor Alessandro, poiche il concilio di Trento sess.23, cap.6 comanda, che per godere il privilegio del foro non basta portare l'ahbito clericale, ma bisogna servire à qualche chiesa per ordine del vescovo. Ne si può dire, che il Sigor Alessandro serca alla chiesa, perche sta in casa mia, poiche non sta in casa come servitore, ma come parente, be ha offitio alcuno, ne provvisione, et puo partirsi, quando vole, et fare quello, che vole, et se bene mi accompagna, quando vo fuora all'ationi publiche, questo lo fa liberamente, come molti prelati, et vescovi, et altri miei amici, che per loro cortesia fanno l'istesso. Et se di questo V.S. vole fedi, il sigor Marcello le mandarà.
Quello, che sentino in questo caso i Padri Gesuiti, lo scriverà il sigor Marcello, perche io mi trovo occupatissimo. Il decreto del concilio provinciale di Fiorenza non mi pare, che stringa, perche parla di quelli, che pigliano li ordini post motam litem: et il sigor Alesso li pigliò dodici anni fà, prima che si cominciasse la lite. Con questo prego da Dios à V.S. ogni contento. Di ROma li 19 de Gennaro di 1613.
Di V.S. mto Illre
Cugino Affmo
il Card. Bellarmino.

Al mto illre sigor cugino, il sigor Antonio Cervini.
(cachet) Firenze