28 juill.1612. V�c^-^atr.de Uonst.� Bell.(suite)
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/ d e r e � questa buttata et poi mi risolver� da vero cavaliero da vi
vere et morire nella riforma della Marca ove son stato vestito; et
s'altro non haver� acquistato, questo bavero sempre%:la vera servi
t� di V.S.111^^ et cos� mi lever� di tanti fastidii, pericoli et
- f"vanie et haver� qualche servit� et bona carit� dalla mia religione,
ove qu� patisco de tutte le grafie. Che � quanto le posso dire con
fidentemente et pregarla sempre � comandarmi; che per altro non ^
son qu�. Le dir� come molti giorni sonno morsero doi di peste can
to le scole dalli padri Gesuiti, et per non fare perdere tempo �
/ y questi scolari, questo ill^^ ambasciatore
ha voluto che va-
dino � stare et tenere le scole in una parte del suo palazzo. Ma
perche il contagio non pare che faccia come l'anno passato, li pa
dri tornerando presto in San Benedetto, ove speriamo di fare la
festa di Sant'Ignacio, ove io canter� la messa, si com'ho fatto et
/y'farr� sempre � tutte le loro feste; ohe per fine reverentemente li
bascio la sacrata veste.
Di Constantinopoli,� 28 di luglio 1612.
Di V.S.IllSx et
Humil^^ et oblig^^ servitore
Fra Cherubino Cherubini da Macerata Vic^� Patriar^^.
(minute de la r�ponse de Bell, autogr.) Ho parlato � Nostro Signore pregandolo che facesse assegnare � V.Pit� una buona provisione almeno di 200 scudi dal Patriarca di Costantinopoli hoggi vescovo di Catania, per poter tener un cancel-^^liero et un mandatario et sopportar altre spede del vicariato, et mi ha promesso di farlo subito. Di pi� l'ho pregato che facesse V.P " vescovo suffragando dell' istesso Patriarca in questa sua Patriarchia. Ci ha qualche difficul t�, dubitando di non causare costi rumore con questa novit�. Ma di questo negotio ne ho pregato anco il cardinale Aldobrandino,et non si dismetter�. Arch.Vat.Gesuiti 17 fo.315=3l6Y Origin. autogr. ,et minute autogr