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Rome,8 juill.1611. Bellarmin au F.Carminata.

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/ Molto Rdo Padre. H� inteso quanto V.R. mi scrive,e non mancar� dal canto mio aiutare la casa professa di Messina, quanto mi permetter� la giustitia et l'obligo della protettione � Santa Marta, la qual protettione io non harei accettato, se il padre Ge- .^^nerale non mi havesse essortato � pigliarla come cosa incominciata dal F.N.B.Ignatio. Ma perche la prinoipal parte di quest'heredit� consiste in una casa, che si pretende fusse non dell'arcidiacono ma del vescovo Centelli suo fratelli, et il detto vescovo lasci� herede 1'Annunciata et Incurabili di Napoli, si dubita che poco ne haveranno S.Marta et la casa professa di Messina. Pure s'attender� al negotio con l'occhio al bene di tutti. La R.V. non si scordi pregare Dio per me, acci� presto ci ri vediamo nella patria commune. Di Roma li 8 di luglio 1611. H� sentito molto gusto delle buone nuove del buon governo del Sig^ Duca d'Ossuna vicer� di Sicilia. Dominus mortifi cai,et Dominus vivificai.

Archiv. Postul. let.40.