Rome,11 aprii 1611. Bellarmin � D.Damien Rancati o.Carth. 1051
/ Molto R^� Padre. Ho tardato di rispondere � V.R. perche la
sua mi fu data ne giorni santi, ne quali non ci era commodit� di
trattare con N.S. Ho pei trattato con la
sua, la quale deside
rava che li religiosi caduti in scommunica per non haver rivelato,
,^*fussero
pur che rivelassero. Ma di
cendogli io che questo era troppo
et che forse non
si sariano potuti condurre � farlo, alla fine si contento la St�
sua di condescenderen all'infirmit� humana, et per mezo di questa
mia lettera da autorit� alli confessori ordinarii di potere assol-
/ ^ v e r e da tutti li peccati et scommunica riservata � qualsivoglia
superiore, et dispensare nell'irregularit� incorsa, et ohe non sia
no obligati � rivelare le cose passate; et tutto questo,ini foro
conscientiae tantum, et una volta sola,et quanto al passato, pur
che per l'avenire osservino gl'ordini della religione^ Con questo
/y'mi raccomando alle sante orationi di V.R. Da Roma li 11 d'Aprile .1 6 1 1
Archiv.Vatic. Gesuit.17 fol.226 . Brouillon auTogr.