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Ill.mo et R.mo Sig.r
Stando io ansioso per certa occulta necessita d'alcune anime, e pregando il Sig.r Iddio per aiuto, mi è venuto in inspiratione d'haver ricorso alla religiosa carità di V.S. Ill.ma et R.ma et è che volendo i superiori nostri che per lo statuto dell'ordine, ogn'uno di noi sia obligato rivelar'al suo priore, ò in confessione, ò fuor di confessione, ogni peccato di proprietà sotto pena della scommunica riservata all'istesso priore; aviene, per gli odiosi costuni d'alcuni priori, ch'alcuni religiosi sono scorsi in modo ch'eglino si ritrovano haver la conscienza intricata in tanto che (desiderando pure di rimettersi nel servitio d'iddio di dritto cuore) par loro senza dubio haver bisogno tacitamente et segretamente d'una gratta dalla Santità di N.S. per potersi una volta farsi da suoi confessori assolvere da ogni peccato et censura riservata a qualunque superiore dell'ordine, et farsi dispensare sopra ogni irregularità et obligo di rivelar al suo priore in ogni caso occulto incorso per l'adietro. Quindi supplico io V.S. Ill.ma et R.ma che per amor del Sig.r Iddio, si degni far questa charità d'impetrare dalla S.tà di N.S. la suddetta gratta, et mandarmela in risposta. Et il Sig.r Iddio rendi a V.S. Ill.ma et Rev.ma il cumulo d'ogni prosperità et felicità. Dalla Certugia di Milano alli 16 Marzo 1611.
Di V.S. Ill.ma et Rever.ma
Humil Servitore
D. Damiano Rancati della sud.a Cert.a pf. sacerd.e
Note in Bellarmine's hand (on fol. 234r):
Die 11 Aprilis 1611.
Facto verbo cum Sanctissimo S.tas sua remisit mihi totum negocium.
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Address (on fol. 235v):
All'Ill.mo et Rever.mo Sig.re et prone mio, il Cardinale Bellarmino
Roma.