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Molto ill.re sig.or nipote amatissimo. Mi ha fatto V.S. maggior gratia con mandarmi quella lettera del nostro B.Padre Ignatio, che se mi havesse mandato qualsivoglia altra cosa pretiosissima. Il sogno suo mi pare piu divino, che naturale, ma V.S. non ne habbia vana gloria, perche anco Faraone, et Nabuchodonosor infedeli hebbero sogni divini. Una sola cosa mi dispiace, che bevendo trovato quattro lettere, ne habbia date tre al maestro, et a me una so la; almeno havesse diviso il thesoro per mezo. Sarta anco stato conveniente ritenerne una per casa sua. Quando fra quelle, che ha haute il maestro, o in altro luogo ve ne fusse qualcheduna scritta dalla S.ta memoria del Card. S.ta Croce, che fu poi Papa, al B. Padre Ignatio, mi saria carissimo haverla, che la terria insieme con questa che V.S. mi ha mandata. Et con questo vi benedico, et prego da Dio ogni bene. Al Sig.or padre non rispondo, perche non mi occorre niente. Di Roma li 22 di Ottobre 1610.
Di V.S. m.to ill.re
Zio amorevolissimo
Il Card. Bellarmino.
Sig.or francesco Maria Cervini.
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Al molto ill.re Sig.re il Sigr francesco Maria Cervini.
Montepulciano.