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L'anno 1616 visitandolo (Bellarmino) in Roma, d'onde io doveva parti re per Lecce frà pochi giorni, mi disse: "Padre Antonio, facciami V.R. questa carità: subito, che sarà giunto in Lecce, dica al santo vecchio P. Bernardino Realino; che già è molto vecchio, e non può fare in questa vita cos'alcuna, e che perciò quanto prima se ne vada al Paradiso, e lì apparecchi il loco per me, acciò quando io arrivero, trovi il loco apparecchiato".
Giunto a Lecce feci l'ambasciata al P. Bernardino, il quale mi rispose: Padre mio fra pochi giorni io me n'andero da questa vita, e farò l'obedienza del Signor Cardinale, e quando sarò nel cielo con la gratia del Signore, l'aspettarò, e li tenerò il luogo apparecchiato, e V. Riverenza lo scriva al Signor Cardinale.
Tra quindici giorni (2 Jul. 1610) morì il P. Bernardino Realino, e io ne diedi avviso al Sign. Cardinale, con metter nella lettera la risposta, che mi diede il Realino.
Summar. Proc. Beatif. 1675: p.25.
Proc. Cap. fol. 28.