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Roma,13 jul�i 1609. Bellarm&nus fratri Thomae.
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Molto illre signor fratello. Io havevo scritto al Vescovo di Chiusi, à cio raccomandasse la causa de Burratti al Signor Silvio Spannochi suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da Fiorenze, che il Vescovo non ha riceuta la mia lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo,et al fratello, che erano insieme in Fiorenze, che io havevo scritto, et cosi il Signor Silvio si era esibito a favorire il negotio. Con tutto questo io scrivo hoggi di nuovo all'istesso Signor Silvio raccomandandogli il medesima negotio. Mad. Giulia Mancini mi scrive di nuovo che sta in estrema necessità, però ho dato al F.Provinciale de Servi dieci scudi à cio li
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porti a V.S. et lei potrò darli alla suddetta Mad. Giulia da parte mia, se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.<lb/>
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Ma havendogli dato qualche cosa, potrà ritenersi quello che gli ha dato, se pure non gli piacesse fara anco lei la carità, con rilassargle quello che gl'ha dato, et dargli anco questi dieci scudi. Il che rimetto alla sua prudenza et charità. Mi scusi con Lei, se non gli rispondi, come anco con Messir Lelio Mancini, et Mad. Camilla, che mi scrivano ringraziando della limosina.<lb/>
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Di Roma li 13 di Luglio 1609.<lb/>
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Il Card. Bellarmino.<lb/>
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Al molto ill.re Signor fratello, il Signor Thommasso Bellarmini.<lb/>
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Montepulciano.
  
Molto illre signor fratello. Io havevo scr�tto al Vescovo d� Chiusi,
 
 
� ci� raccomandasse la causa de Burratt� al Signor Silvio Spannoch�
 
 
suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da F�orenze, che il Vescovo non ha riceuta la m�a lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo,et al fratello, che erano
 
 
insieme in F�orenze, che io havevo scr�tto, et cosi il Signor Silvio
 
 
s� era esibito a favorire il negot�o. Con tutto questo io scr�vo hoggi
 
 
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porti a V.S. et lei potr� darli alla suddetta Mad.Giulia da parte mia,
 
 
se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.
 
 
Ma havendogl� dato qualche cosa, potr� ritenersi quello che gli ha da=
 
 
to, se pure non gli piacesse fara anco lei la carit�, con rilassargle quello che gl'ha dato, etdargli anco questi dieci scudi. Il che r�met=
 
 
to alla sua prudenza et char�t�. Mi scusi con Lei, se non gli r�spon= di, come anco con Messir Lelio Mancini,et Mad.Camilla, che mi scriva=
 
 
no ringraziando della limosina. Di Roma l� 13 di Luglio 1609.
 
fratello aff.mo d� V.S.
 
 
Il Card. Bellarmino. Al molto ili.re Signor fratello,il Signor Thommasso Bellarmin�.
 
 
7777^777/7^
 
 
Montepulciano.
 
  
Arch.comun.Forl�, coll.autogr.Bellarm.Rob., n.25. Autog.B.
 
  
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Molto illre signor fratello. Io havevo scritto al Vescovo di Chiusi, à cio raccomandasse la causa de Burratti al Signor Silvio Spannochi suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da Fiorenze, che il Vescovo non ha riceuta la mia lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo,et al fratello, che erano insieme in Fiorenze, che io havevo scritto, et cosi il Signor Silvio si era esibito a favorire il negotio. Con tutto questo io scrivo hoggi di nuovo all'istesso Signor Silvio raccomandandogli il medesima negotio. Mad. Giulia Mancini mi scrive di nuovo che sta in estrema necessità, però ho dato al F.Provinciale de Servi dieci scudi à cio li porti a V.S. et lei potrò darli alla suddetta Mad. Giulia da parte mia, se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.
Ma havendogli dato qualche cosa, potrà ritenersi quello che gli ha dato, se pure non gli piacesse fara anco lei la carità, con rilassargle quello che gl'ha dato, et dargli anco questi dieci scudi. Il che rimetto alla sua prudenza et charità. Mi scusi con Lei, se non gli rispondi, come anco con Messir Lelio Mancini, et Mad. Camilla, che mi scrivano ringraziando della limosina.
Di Roma li 13 di Luglio 1609.
fratello aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Signor fratello, il Signor Thommasso Bellarmini.
Montepulciano.