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Molto illre signor fratello. Io havevo scritto al Vescovo di Chiusi, à cio raccomandasse la causa de Burratti al Signor Silvio Spannochi suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da Fiorenze, che il Vescovo non ha riceuta la mia lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo, et al fratello, che erano insieme in Fiorenze, che io havevo scritto, et cosi il Signor Silvio si era esibito a favorire il negotio. Con tutto questo io scrivo hoggi di nuovo all'istesso Signor Silvio raccomandandogli il medesima negotio. Mad. Giulia Mancini mi scrive di nuovo che sta in estrema necessità, però ho dato al F.Provinciale de Servi dieci scudi à cio li
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Molto illre signor fratello. Io havevo scritto al Vescovo di Chiusi, à cio raccomandasse la causa de Burratti al Signor Silvio Spannochi suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da Fiorenze, che il Vescovo non ha riceuta la mia lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo, et al fratello, che erano insieme in Fiorenze, che io havevo scritto, et cosi il Signor Silvio si era esibito a favorire il negotio. Con tutto questo io scrivo hoggi di nuovo all'istesso Signor Silvio raccomandandogli il medesima negotio. Mad. Giulia Mancini mi scrive di nuovo che sta in estrema necessità, però ho dato al F. Provinciale de Servi dieci scudi à cio li
 
porti a V.S. et lei potrò darli alla suddetta Mad. Giulia da parte mia, se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.<lb/>
 
porti a V.S. et lei potrò darli alla suddetta Mad. Giulia da parte mia, se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.<lb/>
 
Ma havendogli dato qualche cosa, potrà ritenersi quello che gli ha dato, se pure non gli piacesse fara anco lei la carità, con rilassargle quello che gl'ha dato, et dargli anco questi dieci scudi. Il che rimetto alla sua prudenza et charità. Mi scusi con Lei, se non gli rispondi, come anco con Messir Lelio Mancini, et Mad. Camilla, che mi scrivano ringraziando della limosina.<lb/>
 
Ma havendogli dato qualche cosa, potrà ritenersi quello che gli ha dato, se pure non gli piacesse fara anco lei la carità, con rilassargle quello che gl'ha dato, et dargli anco questi dieci scudi. Il che rimetto alla sua prudenza et charità. Mi scusi con Lei, se non gli rispondi, come anco con Messir Lelio Mancini, et Mad. Camilla, che mi scrivano ringraziando della limosina.<lb/>

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Molto illre signor fratello. Io havevo scritto al Vescovo di Chiusi, à cio raccomandasse la causa de Burratti al Signor Silvio Spannochi suo fratello. Ma mi scrive il signor Giuseppe da Fiorenze, che il Vescovo non ha riceuta la mia lettera, atteso che era fuora, ma esso Signor Giuseppe ha testificato al Vescovo, et al fratello, che erano insieme in Fiorenze, che io havevo scritto, et cosi il Signor Silvio si era esibito a favorire il negotio. Con tutto questo io scrivo hoggi di nuovo all'istesso Signor Silvio raccomandandogli il medesima negotio. Mad. Giulia Mancini mi scrive di nuovo che sta in estrema necessità, però ho dato al F. Provinciale de Servi dieci scudi à cio li porti a V.S. et lei potrò darli alla suddetta Mad. Giulia da parte mia, se non gl'ha dato niente del. suo, come scrissi nell'altra lettera.
Ma havendogli dato qualche cosa, potrà ritenersi quello che gli ha dato, se pure non gli piacesse fara anco lei la carità, con rilassargle quello che gl'ha dato, et dargli anco questi dieci scudi. Il che rimetto alla sua prudenza et charità. Mi scusi con Lei, se non gli rispondi, come anco con Messir Lelio Mancini, et Mad. Camilla, che mi scrivano ringraziando della limosina.
Di Roma li 13 di Luglio 1609.
fratello aff.mo di V.S.
Il Card. Bellarmino.
Al molto ill.re Signor fratello, il Signor Thommasso Bellarmini.
Montepulciano.