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Molto ill.re signor fratello. V.S. scrive, che mi saria tedio,se mi scrivesse li debiti, che giornalmente fa, et io dico che ho voluto informarmi, perche causa lei scrisse al mio mastro di casacche haveva bisogno di cinque cento scudi, e ho trovato,che ha compro con seicento scudi un pezzo di terra sterile, se ben sapeva, che io non volevo in conto nessuno, che comprasse piu stabili. Io havevo animo di mettere ne monti qualche somma di denari per la dote di Maria, o per aiutare i suoi figlioli per quando anderanno à studio. Ma il vedere, che V.S. e tanto contraria al mio parere,e tanto attaccato al suo, mi fa fugir la voglia di fargli bene nessuno. Io so che trecento scudi l'anno, che io gli do, puonno bastare per vestire lei et figlioli, et altre spese di casa, non havendo a comprar grano, ne vino, anzi havendo da vendere. Ma se vele aggiongere stabile à stabile et massime in Marchiena, che è piu luogo di delitie, che di frutto, veggo che non bastaria tutta la mia entrata, che essendo ecclesiastica si ha da spendere in altro modo, che se fusse patrimonio.
La licenza per Zenobia si mandò al Vicario la settimana passata. Per l'offitio di Fabriano per Messir Ricciardo fo quanto posso, ma monsignor Rivarola, auditore di Card. Borghese mi disse l'altro giorno, che se ne ricorda benissimo, et che vacando, si havera,(pag.2) ma havendo hauto quel Pappa la riferma per il secondo semestre, quale non si nega a nessuno, non vede modo di provedere a Messir Ricciardo fin al fine del semestre, et cosi anco mi ha detto il secretario Fuccioli. Bisognava che Messir Ricciardo si fermasse a Brestinore , e non si lamentasse tanto di Visse et Monte St. Angelo, che cosi haveria avanzato denari, et la gratta de Padroni. Et questo bastara ancora per la lettera sua, che hora mi scrive, raccomandandosi per li suoi debiti. Ma io non posso tanto, che molti altri parenti et non parenti domandano del continuo. Altro non mi occorre. Dio sia con lei et con la sua famiglia.Di Roma li tre di Luglio 1609.
Di V.S. fratello aff.mo il Card. Bellarmino.
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