Rome, mars-avril 1609. Bellarmin au card.Lanfranco-Margott�. 854bis
Ill/mo et R/mo Sig/re m�o oss/mo. Nostro Signore mi disse gio=
vedi passato, che voleva s� scr�vesse da V.S.Il^/ma � Mons�g/re Vesco=
vo d� Montepulciano Nuntio al R� d� Francia, che facesse da part^di
sua Beatitudine calda �nstanza � sua Maest� acci� quan&o il Sig/re
Vidamo sar� tornato alla corte,gli piaccia essortarlo vivamente �
farsi cattolico, poich� di qu� s� � operato assai, per v�a di persone
dotte, et s� tiene ferma speranza che [se] sua
vorr� aggionger-
vi la sua essortat�one, s�a per convertirsi; et che questo preme as=
sai alla Santit� sua, per le conseguenze che possono aspettarsi di
molti che lo segu�taranno: et anco perche bevendo la Santit� sua con
questa speranza datogli in Roma molta libert� di praticare, haver�a
molto gusto d� vedere che la speranza sua non s�a stata vana; et per
il contrario non poco disgusto, se riuscisse vana. Questo � quanto h�
da ricordar'� V.S.Ill/ma, con che gli bac�o con ogni riverenza le ma=
ni. Di Roma li
d�
Arch.Vat�c. Mss.Gesuiti 21 pag.101. copie