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Roma,21 februari 1609. Bellarmin fratri Thomas.

842ter

Molto ili.re signor fratello. Gi� si � svisato alle monache di Sta Chiara, che se non si risolvano di passare dentro della citt�, non vestiranno piu monache, et il monasterio si estinguer�, et il Vica= rio giudica bene aspettare, se questo rimedio giovasse. La violenza deve essere l'ultima, massime che i parenti delle monache non man= cariano di fare strepito, se vedessero le loro figliole per forza esser tirate dentro. Il fare contratto di enfiteusi perpetuo con li Padri Gesuiti, non si pu� senza consenzo delle monache, perche in nome loro si ha da fare questo contratto: et bisogna anco, che le monache spedischino il Breve Apostolico,che dia licenza alli Padri Gesuiti di alienare in questo modo quelle case: poi che ne loro pri= vilegii non ci � se non la facult� di dare in enfiteusi ad tres an= nos aut longum tempus^'^hon in perpetuum. Et, come ho scritto al Signor Vicario, il Papa si contenta di dare il Breve, et il P.Gene= rale si contenta di consentire al contratto, quando vegga il Breve. Ma la speditione tocca a chi ha bisogno delle case. Mandai gi��quindici giorni sono a V.S. una lettera del nostro abbate della Ciaia, et aspettavo hora di bavere la risposta per mandargle= la. Ma non � comparsa, se non sia andata per altra via, il che non credo. Ma se V.S. non gli vole rispondere, mi lo svisi, che gli : scriver�, che non si affatighi piu in scrivere a V.S. Se bene non posso capire, che non sia bene a rispondere a qualsivoglia persona, massime nipote sacerdote et posto in dignit� ecclesiastica. Se pure non gli piaccia farsi de nemici a posta, potendo haverli p?r amici et parenti. Io gli scrivo ogni set/timana et gli do titulo di 11= lustre et molto reverendo, come fanno gli altri Cardinali alli loro nipoti Abbati^ Dio la conservi. Di Roma li 21 di febraro 1609. fratello aff.mo di V.S. Il Card.Bellarmino. verso: Al molto ili.re signore fratello,il signor Thommasso Bellarmin!. Montepulciano.

Forl�,Arch. Coll.Bell. n.lS. Auto^r.