20 septembre 1608. Le Nonce de Gologne � Bell, (suite)
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/ quel che si � potuto, obviando al pericolo maggiore. Oltre che come mi disse il librare quando si comprono libri � le fiere in gran numero, i mercanti non hanno tempo di leggerli per intendere ci� che contengono, anzi basta loro di veder dal'�nscrittione che son jT libri novi per muoversi � comprarli per la sola novit� de la quale in particolare gli Inglesi sono curiosissimi. In somma spero che � per una via � per l'altra, n'entreranno tanti in Inghilterra che basteranno per divulgarli per tutto'l regno, mandandone io ancora per la via de la Fiandra parecchie altre decine che arriveranno quasi � cento. Mi era stato anco offerto di mandarne uno in mano propria del re per la posta, ma io non ho voluto perch� h� temuto che se fusse capitato mz� in mano sua prima che gl'altri fussero capitati nel regno, havesse potuto prohibirli tutti. Et affinch� quelli che si mandano per le vie ordinarie habbino ad arrivare quasi in un medesi mo tempo, ho haute questa consideratione d'inviarli et prima et do po secondo che si � giudicato esser pi� opportuno subito che havr� inteso li librari Inglesi in Francofort haverne comprata la sua p parte,� altro particolare in questo negotio non lasciar� di darne raguaglio � V.S.Illma ; fratanto attendo � quello ch'io le promisi con le mie precedenti, mandandone tre legati qui aggiunti affinch� possa presentare uno � N.S. l'altro al Sig^ Card^ Borghese et il terzo ritener per lei, sintanto che al ritorno del librer� di Roma ch'esso ancora ne porter� la sua parte, possa poi esser letta et ^^^goduta opera si degna da tutta la corte. Et non essendo per altro la presente, resto di raccomandarmi. Di Colonia. P.S. Aocenno anco al Sig^ Card^^ Borghese di mandar � V.S.Illma li sudetti tre libretti acci� non havesse � maravigliarsi di si grosso plico diretto � Lei � la quale ci� solo serva per avviso. Bibliot.Vatic. Ottoboniana voi.2422 p^ I. f^ 139.
