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quel che si è potuto, ovviando al pericolo maggiore. Oltre che come mi disse il libraro quando si comprano libri alle fiere in gran numero, i mercanti non hanno tempo di leggerli per intendere ciò che contengono, anzi basta loro di veder dall'iscrizione che sono libri nuovi per muoversi a comprarli per la sola novità de la quale in particolare gli Inglesi sono curiosissimi. Insomma spero che o per una via o per l'altra, n'entreranno tanti in Inghilterra che basteranno per divulgarli per tutto il regno, mandandone io ancora per la via de la Fiandra parecchie altre decine che arriveranno quasi a cento.
Mi era stato anche offerto di mandarne uno in mano propria del re per la posta, ma io non ho voluto perchè ho temuto che se fosse capitato in mano sua prima che gli altri fossero capitati nel regno, avesse potuto proibirli tutti. E affinchè quelli che si mandano per le vie ordinarie abbiano ad arrivare quasi in un medesimo tempo, ho avute questa considerazione d'inviarli e prima e dopo secondo che si è giudicato esser più opportuno subito che avrà inteso i librari Inglesi in Francoforte averne comprata la sua p parte, o altro particolare in questo negozio non lascerò di darne ragguaglio a V.S. Ill.ma; frattanto attendo a quello ch'io le promisi con le mie precedenti, mandandone tre legati qui aggiunti affinchè possa presentare uno a N.S. l'altro al Sig.r Card.e Borghese e il terzo ritener per lei, sin tanto che al ritorno del libraio di Roma che esso ancora ne porterà la sua parte, possa poi esser letta e goduta opera si degna da tutta la corte. E non essendo per altro la presente, resto di raccomandarmi. Di Colonia.
P.S. Accenno anche al Sig.r Card.le Borghese di mandar a V.S. Ill.ma li suddetti tre libretti acciò non avesse a meravigliarsi di si grosso plico diretto a Lei alla quale ciò solo serva per avviso.