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Ser.mo Sig.r mio oss.mo.
E così manifesta ad ognuno l'assuranza ch'io professo verso di V.A.S.ma, che non posso fuggire di non supplicarla spesso delle sue grazie, resti però servita di scusarmi se troppo le sono importuno.
Attilio Casini mio amorevole, e al quale desidero ogni soddisfazione mi fa ora istanza di supplicarla a voler concedere in grazia mia a Fulvio suo fratello la cancellaria delle cortine d'arezzo, e m'assicura che il detto è meritevole della protezione di V.A.S.ma e la servirà onoratam.te e fedelm.te come buon vassallo. Onde perchè non posso mancare a questo mio amico, vengo a fare questo officio con V.A.S.ma assicurandola che di tal grazia le ne resterò con obbligo, si come le resto dell'altre infinite che ho ricevuto della benignità di V.A.S.ma alla quale con questo mi raccomando in grazia, e da Dio le prego ogni desiderata felicità. Di Roma, il di 27 d'agosto 1605.
Di V.A.Ser.ma
umiliss.o e devotiss.o servitore
Il Card. Bellarmino.
Ser.mo Gran Duca.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Gran duca di Toscana.