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Mi sono informato di quello che si contiene nel memoriale incluso, quale si rimanda a V.S. Ill.ma e trovo esser vero che Portia di Giugnano nobile Capuano entrò nel monastero di S.ta Maria dell'ordine di S.to Benedetto, e poi nel monastero della Sapienza dell'ordine di S.to Domenico, e dall'uno e dall'altro uscì prima di far professione per le cause espresse nel Memoriale. Di più trovo esser vero, che la detta Portia ha gran desiderio di entrare nel monastero di S.to Giovanni dell'Ordine di S.to Benedetto, per soprannumeraria, perchè il numero delle ordinarie è compito, e anche perchè in questo monastero vi è un'altra sorella sua, e non si sogliono ricevere due sorelle per numerarie: Trovo anche esser vero, che le monache di S.to Giovanni si contentano riceverla per supernumeraria, ma con dote mille scudi, perchè non gli pare che ci bisogni manco per il vitto, vestito e medicine in un monastero dove si vive comodamente. Onde prima che questo monastero fosse riformato, si assegnava cento scudi l'anno per una alle monache che vi stavano. Trovo appresso, che i parenti di questa Portia si contentano di pagare i mille scudi, per soddisfare il suo desiderio. Trovo per ultimo, che in questo monastero vi è una costituzione, che comanda in virtù di obbedienza, che non si riceva monaca nessuna che abbia portato abito di altra religione, ancor che non abbia fatto professione, onde non possono le superiori di questo monastero ricever la detta Portia senza dispensa, avendo portato l'abito di S. to Domenico. E perchè V.S. Ill.ma si degna richieder il mio parere, io non posso dire altro, se non che se non fosse il grandissimo desiderio di questa giovane, crederei fosse bene conservar intera quella santa e utile costituzione; ma il gran ferver di questa donna mi spinge a creder che sia degna della grazia che domanda, rimettendomi però come devo alla somma prudenza di V.S. Ill.ma e della sacra congregazione.
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Mi sono informato di quello che si contiene nel memoriale incluso, quale si rimanda a V. S. Ill.ma e trovo esser vero che Porzia di Giugnano nobile Capuano entrò nel monastero di S.ta Maria dell'ordine di S.to Benedetto, e poi nel monastero della Sapienza dell'ordine di S.to Domenico, e dall'uno e dall'altro uscì prima di far professione per le cause espresse nel Memoriale. Di più trovo esser vero, che la detta Porzia ha gran desiderio di entrare nel monastero di S.to Giovanni dell'Ordine di S.to Benedetto, per soprannumeraria, perché il numero delle ordinarie è compito, e anche perché in questo monastero vi è un'altra sorella sua, e non si sogliono ricevere due sorelle per numerarie. Trovo anche esser vero, che le monache di S.to Giovanni si accontentano di riceverla per supernumeraria, ma con dote di mille scudi, perché non gli pare che ci bisogni manco per il vitto, vestito e medicine in un monastero dove si vive comodamente. Onde prima che questo monastero fosse riformato, si assegnava cento scudi l'anno per una alle monache che vi stavano. Trovo appresso, che i parenti di questa Porzia si contentano di pagare i mille scudi, per soddisfare il suo desiderio. Trovo per ultimo, che in questo monastero vi è una costituzione, che comanda in virtù di obbedienza, che non si riceva monaca nessuna che abbia portato abito di altra religione, ancor che non abbia fatto professione, onde non possono le superiori di questo monastero ricever la detta Porzia senza dispensa, avendo portato l'abito di S.to Domenico. E perché V.S. Ill.ma si degna richieder il mio parere, io non posso dire altro, se non che se non fosse il grandissimo desiderio di questa giovane, crederei fosse bene conservar intera quella santa e utile costituzione; ma il gran fervor di questa donna mi spinge a creder che sia degna della grazia che domanda, rimettendomi però come devo alla somma prudenza di V. S. Ill.ma e della sacra congregazione.
Ho visto quanto V.S. Ill.ma mi avvisa e comanda intorno all'ospedale dei vecchi, e in risposta dico, che è vero che quell'ospedale
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Mi sono informato di quello che si contiene nel memoriale incluso, quale si rimanda a V. S. Ill.ma e trovo esser vero che Porzia di Giugnano nobile Capuano entrò nel monastero di S.ta Maria dell'ordine di S.to Benedetto, e poi nel monastero della Sapienza dell'ordine di S.to Domenico, e dall'uno e dall'altro uscì prima di far professione per le cause espresse nel Memoriale. Di più trovo esser vero, che la detta Porzia ha gran desiderio di entrare nel monastero di S.to Giovanni dell'Ordine di S.to Benedetto, per soprannumeraria, perché il numero delle ordinarie è compito, e anche perché in questo monastero vi è un'altra sorella sua, e non si sogliono ricevere due sorelle per numerarie. Trovo anche esser vero, che le monache di S.to Giovanni si accontentano di riceverla per supernumeraria, ma con dote di mille scudi, perché non gli pare che ci bisogni manco per il vitto, vestito e medicine in un monastero dove si vive comodamente. Onde prima che questo monastero fosse riformato, si assegnava cento scudi l'anno per una alle monache che vi stavano. Trovo appresso, che i parenti di questa Porzia si contentano di pagare i mille scudi, per soddisfare il suo desiderio. Trovo per ultimo, che in questo monastero vi è una costituzione, che comanda in virtù di obbedienza, che non si riceva monaca nessuna che abbia portato abito di altra religione, ancor che non abbia fatto professione, onde non possono le superiori di questo monastero ricever la detta Porzia senza dispensa, avendo portato l'abito di S.to Domenico. E perché V.S. Ill.ma si degna richieder il mio parere, io non posso dire altro, se non che se non fosse il grandissimo desiderio di questa giovane, crederei fosse bene conservar intera quella santa e utile costituzione; ma il gran fervor di questa donna mi spinge a creder che sia degna della grazia che domanda, rimettendomi però come devo alla somma prudenza di V. S. Ill.ma e della sacra congregazione. Ho visto quanto V. S. Ill.ma mi avvisa e comanda intorno all'ospedale dei vecchi, e in risposta dico, che è vero che quell'ospedale
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