Page:EBC 1603 11 01 0369.pdf/1

From GATE
Revision as of 12:01, 26 June 2019 by Jan Machielsen (talk | contribs) (Added in person)
This page has been proofread

Molto Ill.re Sig.re. Harei caro sapere che cosa frutta quello di stabile che ha costà Angelo, e quello che ci avanza, pagata la retta alla sorella. Perchè l'anno passato scrissi ad Angelo che volevo per l'avvenire mettergli a conto della pensione tutto quello che spendaria per lui; e ora trovo che ho fatto per lui nel tempo che è stato in Roma una grossa spesa e mi è debitore di circa cinquecento scudi, i quali malamente sconterà con la pensione, poichè tutta va nelle sue spese. Io non penso donargli questo credito,se esso lo può pagare con i frutti del suo podere o vigna. E se V.S. vole che giri a lei questo credito, lo farò volentieri, e esso non si potrà lamentare, donandolo io, non lui. Ho domandato a lui, quando era qua, quello che fruttassero i suoi beni; e non l'ha saputo dire. Esso ora sta in Napoli in casa di un Dottore, il quale legge in studio e leggerà a lui in casa l'Instituta. Vedremo che frutto farà. Intendo da Angelo che i vostri figliolini hanno bisogno di esser vestiti. Vedrò di mandargli qualche cosa il mese di dicembre, perchè ora non ci è denari. Ho scritto al cavaliere Archangelo intorno alle cose di Giuseppe, come spesso qua si ammala e sta disgustato e a me non serve. Se fosse possibile condurlo a pigliar moglie, saria cosa ottima per lui, per me e per la casa sua. Ora sta in Procida convalescente di un'altra malattia, che ha avut alla Torre del Preco, e, come ho inteso di buon luogo, va deliberando di quello che ha da fare. Se di costì gli si desse una buona spinta, forse faria buona risoluzione. Può essere che torni, come fece un'altra volta, con un buon proposito di servir, studiar e far vita esemplare: ma già ho provato che li suoi propositi durano poco. Iddio gli dia la grazia sua. Di Capua il p.o di novembre 1603.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino etc.