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Molto Ill.re Sig.r Fratello. Alla lettera di V.S. non ho che dire altro se non che, se bene V.S. saprà più di me in materia di corte, nondimeno in assenza non può giudicare bene; e sono sicuro che se lei fosse qua, giudicherebbe la sua previsione esser del tutto inutile. Il cavaliere Vignanesi potrà a bocca ragionargli più a lungo, et a lui mi rimetto. Il Sig.r Antonio Cervini mi aveva scritto che operassi con Nostro Signore che si ricordasse della casa della santa memoria di Papa Marcello in occasione che vacasse l'abbadia di S.to Emiliano, aggiognendomi che aveva inteso che il Papa avesse detto qualche cosa in dimostrazione di buona inclinazione verso quella casa. Io mi sono informato, e trovo che il Cardinal Sasso ha rinunciato quell'abbadia ad un suo nipote tre mesi sono, ne ho trovato fondamento di quello che mi scrisse il Sig.r Antonio. Io ho buonissima volontà di aiutare i figlioli e i nipoti del Sig.r Antonio, ma fin'hora non ho potuto, ne i figlioli del Sig.r Antonio sono per l'età capaci di aiuto. V.S. potrà dargli animo, che allevino bene i figlioli, che potendo non mancherò aiutarli, e la Sig.ra Laudonia faria bene spendere un poco più in trattenere il Sig.r Alessandro allo studio onoratamente, perchè facendosi abile, come spero, non sarà difficile provvederlo di qualche cosa. Con questo mi raccomando a tutti. Di Capua li 25 d'aprile 1603.
fratello aff.mo di V.S.
Ill.re Card. Bellarmino.
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Al molto Ill.re Sig.r Fratello
il Sig.r Tommaso Bellarmino. Montepulciano.