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Beatiss.o Padre.
Venendo l'Angelucci già mio Vicario a baciar li piedi alla S.tà V. ho voluto con queste poche righe accompagnarlo, e raccomandarlo alla benignità di V.B., perchè essendo stato meco per un'anno intero, e avendo fatto insieme la visita locale e personale di tutta la diocesi, mi è parso averlo conosciuto di molto valore e merito. t siccome io faccio fede del valore del Vicario, così il Vicario potrà far fede delle molte imperfezioni mie, perchè in vero trovandomi pieno di anni e voto di virtù, vevchio di tempo e nuovo di esperienza, ogni di più provo esser vero quello che l'Apostolo dice del Pontefice, quoniam et ipse circumdatus est infirmitate. Alla S.tà V. come Principe dei pastori, al quale il Signore ha detto, , tocca di avermi compassione, e drizzarmi con avisi et orazioni, quando per sorte intende, che non cammino bene. Con questa fiducia pigliai questo gran peso, e con la medesima lo porto. E per fine, prego da Dio alla S.tà V. lunga e feliciss.a vita, e gli bacio con ogni umiltà e riverenza i santissimi piedi.
Di Capua li 22 di Marzo 1603.