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In verso:
Quanto al vivae vocis oraculo sopradetto è da sapere, che l'Ill.mo Cardinal Bellarmino venne alla casa professa, e in camera di N.P. Generale e in sua presenza mi disse, che non si aveva da far giudizio alcuno di tal negozio, anzi che per schifar questo, s'era ricorso a s. Beatitudine, la qual paterne e secreto mi faceva sapere, che riconoscendo io, che le cose contenute in quei scritti erano nove et di pericolo, se fossero capitate in mani de giudici ordinarii; per la loro difficoltà, ordinava che si sopisse e affatto si ponesse in total silenzio tutto questo negozio. Io risposi, che sua S.Ill.ma mi facesse gratia di riferir quattro punti in mio nome a S.Beatitudine, dopo di basciarli umilmente i sacri piedi. Primo che nessuna di quelle cose contenuta in quei scritti era mia dottrina o senso, ma cavato era tutto di quella donna. 2° che questo l'avevo fatto per espresso ordine di N.ro Padre Generale, non senza mia ripugnanza. 3° Che sempre avevo tenute simili cose per nove e pericolose di esser gravemente censurate da altri, che l'avessero lette. 4° Che mi rimettevo e abbracciavo con ogni prontezza l'ordine di sua B.ne, con dargliene mille gratie per il modo pieno di tanta benignità, e ne ringratiavo anche molto sua S. Ill.ma e nostro Padre di aver procurato, che tutto si sopisse con pace, e onore. Dopo di aver avuta tal risposta e riferitala a S.Beatitudine, con dar total fine al negotio, fece poi il Sr. Cardinal in scriptis, e mandò a nostro padre Generale il sopraddetto vivae vocis oraculo.
Achille Gagliardi.