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Cl^ment Vili Pierre Aldobrand�ni (2)
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Gli rispondemmo subito in margine della scrittura, che quanto al primo capo confessavano veramente haver usato negligenza; mà le difficoltà nell'accertare à provedere le Chiese, et la moltitudine de i negotii, et la poca fedeltà che qualche volta bevevamo trovati in quelli, à chi havevamo commesso la informatione ne erano causa.<lb/>
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Quanto al 2° habbiamo fatto sempre diligenza di accertare, mà questa cosa di haver à trovar il megliore è difficilissima cosa, et che doveva considerare che forse il Concilio di Trento, il quale volse che le Parochiali darentur magis idoneis, introdusse il concorso, il che non fece però nelle Chiese Cathedrali, che doveva anco considerare la debolezza delle Chiese d'Italia, che per forza in molte bisogna cercare et pregare chi le vogliale per questo toleramo che ci siano proposte persone et
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raccommandate, perche in molte Chiese non sappiamo ove ci dar di capo, et questo si risponde all'ultimo capo.<lb/>
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Quanto alle translationi dei sei Vescovadi, et di quelle di Spagna, è tanto inveterata questa cosa, che saria metter sottosopra il Collegio, et inimicare à questa Santa Sede tutti i Vescovi e tutto il clero di Spagna, cosa che per la prudenza in questi tempi non ricerca.<lb/>
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Quanto alle due Chiese, che è dopo il Concilio, questa mattina fù essaminato e risoluto che queste Chiese si trattavano come beneficii Apostolici, et se volessimo mutar questa cosa, saria un dannare tutti i Papi passati, e tutti i Cardinali, che hanno asceso cosi, et ritenute queste Chiese con l'altre. <lb/>
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Quanto alla residentia potriamo haver'usata più severità, mà quanto al servirci de Vescovi è necessario et convenientissimo che ce ne serviamo nelle Nuntiature, perche hanno più autorità con i Principi, commandano a i
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Vescovi, e quando sono informati de i negotii, non possiamo mutarli cosi frequentemente, massime che i Principi non amano di trattare cosi spesso con gente nuova. Quanto a i Governi non ci ricordiamo se non di Spoleto, il quale per la intemperie dell'aria non può stare alla Chiesa sua; nella Marca ci siamo contentati di Mons.r di Camerino, perche ogni sera può dormire nella sua diocese. Avignone hà necessità di persona di qualità, massimamente per la vicinità dalli heretici. Ci è Landriano, il quale non sappiamo se per edificatione et in spiritualibus faccia più frutto absente,
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tanto inveterata questa cosa, che saria metter sottosopra il Collegio,et
 
 
 
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cosa che per la prudenza in questi tempi non ricerca.
 
 
 
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Vescovi,e quando sono informati de i negotii,non possiamo mutarli cosi frequentemente, massime che i Principi non amano di trattare cosi spesso con gente nuova. Quanto a i Governi non ci ricordiamo se non di Spoleto, il quale per la intemperie dell'aria non pu� stare alla Chiesa sua;nella ^arca ci siamo contentati di Mons/r di Camerino,perche ogni sera pu� dor mire nella sua discese. Avignone h� necessit� di persona di qualit�,mas simamente per la vicinit� dalli heretici. Ci � Landriano,il quale non sap piamo se per edificatione et in spiritualibus faccia pi� frutto absente.
 
 
 
 
 
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Gli rispondemmo subito in margine della scrittura, che quanto al primo capo confessavano veramente haver usato negligenza; mà le difficoltà nell'accertare à provedere le Chiese, et la moltitudine de i negotii, et la poca fedeltà che qualche volta bevevamo trovati in quelli, à chi havevamo commesso la informatione ne erano causa.
Quanto al 2° habbiamo fatto sempre diligenza di accertare, mà questa cosa di haver à trovar il megliore è difficilissima cosa, et che doveva considerare che forse il Concilio di Trento, il quale volse che le Parochiali darentur magis idoneis, introdusse il concorso, il che non fece però nelle Chiese Cathedrali, che doveva anco considerare la debolezza delle Chiese d'Italia, che per forza in molte bisogna cercare et pregare chi le vogliale per questo toleramo che ci siano proposte persone et raccommandate, perche in molte Chiese non sappiamo ove ci dar di capo, et questo si risponde all'ultimo capo.
Quanto alle translationi dei sei Vescovadi, et di quelle di Spagna, è tanto inveterata questa cosa, che saria metter sottosopra il Collegio, et inimicare à questa Santa Sede tutti i Vescovi e tutto il clero di Spagna, cosa che per la prudenza in questi tempi non ricerca.
Quanto alle due Chiese, che è dopo il Concilio, questa mattina fù essaminato e risoluto che queste Chiese si trattavano come beneficii Apostolici, et se volessimo mutar questa cosa, saria un dannare tutti i Papi passati, e tutti i Cardinali, che hanno asceso cosi, et ritenute queste Chiese con l'altre.
Quanto alla residentia potriamo haver'usata più severità, mà quanto al servirci de Vescovi è necessario et convenientissimo che ce ne serviamo nelle Nuntiature, perche hanno più autorità con i Principi, commandano a i Vescovi, e quando sono informati de i negotii, non possiamo mutarli cosi frequentemente, massime che i Principi non amano di trattare cosi spesso con gente nuova. Quanto a i Governi non ci ricordiamo se non di Spoleto, il quale per la intemperie dell'aria non può stare alla Chiesa sua; nella Marca ci siamo contentati di Mons.r di Camerino, perche ogni sera può dormire nella sua diocese. Avignone hà necessità di persona di qualità, massimamente per la vicinità dalli heretici. Ci è Landriano, il quale non sappiamo se per edificatione et in spiritualibus faccia più frutto absente,
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