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Molto Ill. Signore.
L'ultima sua mi ha recato qualche dispiacere, perché quando credeva sopita la causa dello spoglio, lei mi scrive esser di nuovo molestata da ministri del thesoriero, col quale ho voluto che tratti il mio segretario, e che a mio nome si doglia seco di si fatto procedere; ma in effetto trovo nel thesoriero l'istessa volontà di spire questa causa senza altra composizione, rispetto alla donazione, che N. S. mi fece sin alla somma di 1500 scudi, e cotesto Commissario delle spoglie, che molesta V. S., scrive qua che lo spoglio importa solo mille scudi, et che aveva intenzione componer seco in sette o otto cento scudi, ma che desisterà dalle molestie. Quietisi dunque V. S. col avvisarmi se altro le occorre, e attenda a conservarsi, che N. Sig.re le conceda la gratia sua. Da Roma li 23 Maggio 1600.
Di V. S. m.to ill.re
P. S. Il Sig.re Thesoriere aggiogne, che non è vero quello che dice il suo Procuratore, che gli eredi delli Vescovi di Volterra et Pistoia non abbiano pagato, perché hanno pagato la composizione. Presto sopiremo ogni cosa con la grazia di Dio.
Cugino amorevolissimo
Il Card. Bellarmino.
S.re Ant. Cervini.