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Molto Ill.mo et R.mo Signor
Ho due lettere di V. S. intorno alla causa del P. f.Andrea Orciano, il tener delle quali gi� ^;avevo inteso per lettere simili, che lei ha scritto ad alcuni altri di questi miei Sig^^ del Offitio. Per hora non posso dirgli altro, se non che saria stato forse meglio fargli in camera quelle admonitioni, et non in public�, essendo che non ci saria mancato tempo di farlo in un'altra predica dichiarare, si ci fusse stato bisogno. Non mancar� servir V. S. in questo, et in ogni altra cosa, se bene mi sono maravigliato, che nel suo libro de jubileo cosi spesso,et nominatamente mi habbia ripreso, et qualche volta non habbia considerato bene, si io dicevo quello, che lei mi appone. Et pure havevo molto prima fatto, che il P. Virgilio Cepario l'avertisse, che non era bene farsi honore con dir male degl'autori viventi. Lessi il principio del suo libro, et subito trovai delle cose, che non penso stiano bene, come quella, che lei dice, che Sto Giovanni Papa andasse � Giustiniano per far dare le chiese a gl'Ariani, essendo questo contrario alle vere historie, et molto pregiuditiale alla St& Sede Apostolica. Et per dirgli il vero, non ho voluto seguitare di leggere per non trovare cose simili; perche desidero non bavere occasione di sminuir quell'amor, che sempre gl'ho portato, et il desiderio di fargli sempre servitio. Preghi Dio per me. Di Roma li 30 d'ottobre 1599.
Di V. S. molto Ill.ma et R.ma Come fratello
Il Card. Bellarmino.
Monsigor Vescovo di Loreto.