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Molto Ill.re e R.mo Sig.re.
S'intese i giorni a dietro in questa corte, la vacanza d'un canonicato di cotesta chiesa di V. S. e di cert'altri benefici semplici; ond'io m'interposi con Mons.r Datario, per giovarne Tommaso Artemisio; fratello d'un mio aiutante di camera, e ne ebbi buonissima intenzione. Seppi poi, che l'Ill.mo S.r Card.le Aldobrandino, e altri miei Patroni, vi avevano messe le mani, ad istanza di V. S. e così, per la riverenza che porto loro, non ne feci più parola. Ora intendo, che quel tale, che della suddetta vacanza è stato provvisto, non ha volontà d'ascendere agli ordini sacri, e per conseguenza ricusa d'accettar il canonicato. Prego però V. S. con ogni affetto, che almeno questo si compiaccia che abbia l'Artemisio, ch'io ne le resterò per sempre tenuto d'un prontiss.o volere di servirla, dovunque vorrà valersi dell'opera mia; e Dio le conceda continua prosperità. Di Roma li 21 d'Agosto 1599.
Di V. S. molto Ill.re e R.mo
come fratello per servirla
il Card. Bellarmino
Mons.r Vescovo d'Amelia.

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Al molto Ill.re et R.mo Sig.re Mons.re il vescovo d'Amelia. Narni. Narni per Amelia.