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Molto Illustre Signore.
Iersera con molte ragioni proposte a N. S.re mi sbrigai dal vescovado di Montepulciano, quale in ogni modo mi voleva dare, senza però volere che io risiedesse. Ho fatto di nuovo officio per il Sig.r Bernardino, ma N. Sig.re non ci è inclinato, massime che il Gran Duca non lo nomina.
Il Sig.r Gran Duca, non mi avendo nominato, ha fatto scusa con me per mezzo del card. del Monte e dell'ambasciatore suo e anche per lettere proprie; al quale io ho risposto che gli resto obbligatissimo per non avermi nominato, perché il giudizio suo si è confermato con quello di tutti quelli che mi vogliano bene, e con il mio, che ero da ciò alienissimo.
Avrei caro sapere che spesa V. S. ha fatto nella biancheria, che mi ha mandata, perché non mi par dovere che sia in detrimento della casa.
La lettera del Sig.r cavaliere Arcangelo, nella quale mi dava nuova della malattia grandissima del Vescovo, è venuta così tardi, che il Sig.r Giuseppe l'ha presa e non ha voluto che io gli rispondessi. Con questo mi raccomando a tutti di casa.
Di Roma li 9 di luglio 1599.
Di V. S.
fratello amorevolissimo per servirla
il Card. Bellarmino.
P.S. Quell'aiutante di camera non è comparso: mi faccia sapere se verrà o no.

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Al molto Ill.re Sig.re mio osserv.mo Sig.re Tommaso Bellarmino.
Montepulciano.