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<head>Molto Illustre Signor</head>
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<p>Udito il caso del Cavalier Burratti non mancai subito raccomandar l'anima sua a Dio con offerir il santo sacrifitio della Messa. Et poi scrissi al Gran Duca una lettera, nella quale gli mettei avanti la grandezza di questi homicidii, et il pericolo di altri simili, et lo pregavo di dar efficace rimedio, che i parenti et amici de'morti possine vivere securi nella patria loro, et spero che lo far�.</p>
 
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<p>Quanto alli monti vacabili, havevo fatto la supplica, et ero andato subito per parlarne � N. Sr , ma conferendo il negotio con li pi� confidenti che ho in corte, ci� � il Sig^ Card. Aldobrandino et Sig^^ Card.
I = 1599 = 44
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Marcello, mi hanno dissuaso; dicendo che gaverei la negativa, perche venendo ogni giorno diqueste vacanze N. non voi far gratia, � ci� non passi in esempio, massime che la camera sta in estremo bisogno di denari, et anco perche pare una indiscretione, che volendo io tanto della camera per me, voglia anco privarla de'guadagni giusti, che gli vanno. Lei ha da sapere che N. oltre denari, che mi di�de al principio et le provisioni, et le parti per tutta la famiglia, che d� sempre, et quello che ha speso in comprarmi cocchio et cavalli, et cose di ogni sorte per me et per la mula, et l'argentaria necessaria, che mi compr� al principio, ha di pi� ultimamente fattomi pagare tutta la supellettile per la cucina et credenza, et pochi giorni sono mi pass� un mandato di altri 600 scudi per sedio, scapelli, cor et altre cose; si che io non posso con quell'ardire domandare anco per altri gratie pecuniarie, come fanno quelli, che non hanno niente dal Papa. Et � ci� lei veda, che N. mi haria dato la negativa, pu� bavere l'essempio delle spoglie di Nonsig Herennio di buona ,7^ memoria, le quali, pensando che fussero picele come io havevo detto, le don� a gl'heredi per amor mio; nondimeno essendogli poi stato detto che arrivano � sei milia scudi, ha risposto, che� solo mille cinque cento ne dona � me, ci� � a gl'heredi per rispetto mio, et essendogli stato pi� volte da Monsig Tarugi, et da me fattogli intendere, che non passano in tutto cinquecento scudi, non � possibile di cavarne le mani, et aliatine ad instanza de camerali ha mandato al Nuntio di Fiorenza, che faccia essaminare in partihus il valore di questo spoglio.</p>
 
 
I = ^4
 
 
 
Bellarmin � son fr�re Thomas.
 
 
 
Rome, 11 ju�n 1599.
 
 
 
/ Molto 111 Signor
 
 
 
Udito il caso del Cavalier Burratti non mancai subito rac
 
 
 
comandar l'anima sua Dio con offerir il santo sacrifitio della
 
 
 
Messa. Et poi scrissi al Gran Duca una lettera, nella quale gli
 
 
 
mettei avanti la grandezza di questi homicidii, et il pericolo
 
 
 
di altri simili, et lo pregavo di dar efficace rimedio, che i
 
 
 
parenti et amici de'morti possine vivere securi nella patria lo
 
 
 
ro, et spero che lo far�.
 
 
 
Quanto alli monti vacabili, havevo fatto la supplica, et
 
 
 
ero andato subito per parlarne � N. Sr , ma conferendo il nego-
 
 
 
tio con li pi� confidenti che ho in corte, ci� � il Sig^ Card.
 
 
 
Aldobrandino et Sig^^ Card.
 
 
 
Marcello, mi hanno dissuaso; di4
 
 
 
cendo che gaverei la negativa, perche venendo ogni giorno di
 
 
 
queste vacanze N. non voi far gratia, � ci� non passi in es-
 
 
 
sempio, massime che la camera sta in estremo bisogno di denari,
 
 
 
et anco perche pare una indiscretione, che volendo io tanto del
 
 
 
la camera per me, voglia anco privarla de'guadagni giusti, che
 
 
 
gli vanno. Lei ha da sapere che N. oltre denari, che mi
 
 
 
di�de al principio et le provisioni, et le parti per tutta la
 
 
 
famiglia, che d� sempre, et quello che ha speso in comprarmi co-
 
 
 
chio et cavalli, et cose di ogni sorte per me et per la mula, et
 
 
 
l'argentaria necessaria, che mi compr� al principio, ha di pi�
 
 
 
ultimamente fattomi pagare tutta la supellettile per la cucina
 
 
 
et credenza, et pochi giorni sono mi pass� un mandato di altri
 
 
 
600 scudi per sedio, scapelli, cor
 
 
 
et altre cose; si che
 
 
 
io non posso con quell'ardire domandare anco per altri gratie
 
 
 
pecuniarie, come fanno quelli, che non hanno niente dal Papa.
 
 
 
Et � ci� lei veda, che N.
 
 
 
mi haria dato la negativa, pu� ba
 
 
 
vere l'essempio delle spoglie di Nonsig
 
 
 
Herennio di buona
 
 
 
,7^ memoria, le quali, pensando che fussero picele come io havevo
 
 
 
detto, le don� a gl'heredi per amor mio; nondimeno essendogli
 
 
 
poi stato detto che arrivano � sei milia scudi, ha risposto, che�
 
 
 
solo mille cinque cento ne dona � me, ci� � a gl'heredi per ris
 
 
 
petto mio, et essendogli stato pi� volte da Monsig Tarugi,
 
 
 
et da me fattogli intendere, che non passano in tutto cinquecen
 
 
 
to scudi, non � possibile di cavarne le mani, et aliatine ad
 
 
 
instanza de camerali ha mandato al Nuntio di Fiorenza, che fac
 
 
 
cia essaminare in partihus il valore di questo spoglio.
 

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Molto Illustre Signor

Udito il caso del Cavalier Burratti non mancai subito raccomandar l'anima sua a Dio con offerir il santo sacrifitio della Messa. Et poi scrissi al Gran Duca una lettera, nella quale gli mettei avanti la grandezza di questi homicidii, et il pericolo di altri simili, et lo pregavo di dar efficace rimedio, che i parenti et amici de'morti possine vivere securi nella patria loro, et spero che lo far�.

Quanto alli monti vacabili, havevo fatto la supplica, et ero andato subito per parlarne � N. Sr , ma conferendo il negotio con li pi� confidenti che ho in corte, ci� � il Sig^ Card. Aldobrandino et Sig^^ Card. Marcello, mi hanno dissuaso; dicendo che gaverei la negativa, perche venendo ogni giorno diqueste vacanze N. non voi far gratia, � ci� non passi in esempio, massime che la camera sta in estremo bisogno di denari, et anco perche pare una indiscretione, che volendo io tanto della camera per me, voglia anco privarla de'guadagni giusti, che gli vanno. Lei ha da sapere che N. oltre denari, che mi di�de al principio et le provisioni, et le parti per tutta la famiglia, che d� sempre, et quello che ha speso in comprarmi cocchio et cavalli, et cose di ogni sorte per me et per la mula, et l'argentaria necessaria, che mi compr� al principio, ha di pi� ultimamente fattomi pagare tutta la supellettile per la cucina et credenza, et pochi giorni sono mi pass� un mandato di altri 600 scudi per sedio, scapelli, cor et altre cose; si che io non posso con quell'ardire domandare anco per altri gratie pecuniarie, come fanno quelli, che non hanno niente dal Papa. Et � ci� lei veda, che N. mi haria dato la negativa, pu� bavere l'essempio delle spoglie di Nonsig Herennio di buona ,7^ memoria, le quali, pensando che fussero picele come io havevo detto, le don� a gl'heredi per amor mio; nondimeno essendogli poi stato detto che arrivano � sei milia scudi, ha risposto, che� solo mille cinque cento ne dona � me, ci� � a gl'heredi per rispetto mio, et essendogli stato pi� volte da Monsig Tarugi, et da me fattogli intendere, che non passano in tutto cinquecento scudi, non � possibile di cavarne le mani, et aliatine ad instanza de camerali ha mandato al Nuntio di Fiorenza, che faccia essaminare in partihus il valore di questo spoglio.