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Nel rilegger la lettera di V. S. Ill.ma mi sono accorto, come ho tralasciato il capo di consultarla per l'offitio difficillissimo impostogli, e nuove fatiche. Il Signore vi governa, o candidissimo Signore, et ottimo cardinale; né farà cosa alcuna, che gli manchi. Non gli mancherà quel vigore, et alacrità, che è necessaria per sostenere si gran negotio. Niente manca, come essa sa, a chi teme Iddio, dalla cui misericordia, e non giamai a bastanza lodata clemenza ci si concederà come dobbiamo sperare, e desiderare, che si come ha voluto, che siamo nel sacro collegio de' cardinali colleghi, così nella celeste patria insieme siamo per godere della sua beatissima visione.