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f. 125r


(intendo per ciò del cuore humano). Ma fra un poco veddi la detta stanza piena di gente, che stavano avanti la maesta loro inginochioni con torce accese in mano. (intendo da questo, benche pare, che ci stiano in questo mondo soli, non è vero, ma da Corte celest adorati, et accompagnati).
All’hora pregai la Beatissima Vergine, che si degni di leggerermi la fatica dello studio, che sento gran fastidio nell’imparare, così in età già matura, la lingua latina per via della grammatica; ella mi fece ricordare di quella sententia di Christo, dicendomi: qui non accipit crucem suam, dicendo queste parole con un affetto e gesto di devotione fatto con la testa un poco inclinata ala parte sinistra, che rapisce il mio cuore. Alla fine poi mi disse piano piano ogni cosa sarà fatta. Dopo d’haver detto queste sacratissime parole, cavò fuori la sua mamella destra con tanta modestia totalmente coperta con la sua mano, con la quale dirivò sopra di me per modo di spargere il suo latte, ma perché diventai all’hora molto goloso, desideravo d’haverlo in bocca, ella subito sapeva ciò che volevo, mi disse no perché havete da communicare questa mattina.
Poi la pregai per il Padre Rettore Domenico Bronacci, ella mi fece un certo segno con il suo deto della mano destra movendolo, e con il volto quasi ridente, dicendomi Ah, e subito con la stessa mano aperta abbassata verso la terra movendola su, e giù più volte disse: Lo voglio un poco più basso, e vedendomi allora il pensiero che fosse il trattare con quelli della casa, e come anche gl’altri con mostra di troppa superiorità, mi aggiunse, subito alzando la stessa mano, non c’è cosa in particolare di male ma lo voglio un poco più humile, con lo stesso gesto che fece