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il Principe Mattia il mio arrivo, il quale fù avvisato dal grand Duca suo fratello,
che dovevo passar per Fiorenze, mandò à dir a i Padri, che di gratia mi trattenessero
per qualche giorno di più in Fiorenza, perche desiderava di discorrer meco longa-
mente; il che nò hò potuto sfoggire, e tanto più per esser egli travagliato con
la folagra nel letto; si che nel giorno seguente mandò la sua carozza à
prendermi, e m'hà trattenuto dalli 22. hore sin à mezz'hora di notte discor-
rendo meco con tanta famigliarità, che mi pareva esser stato nella sua conver-
satione per tanti anni prima; finalmente mi pregò che ristassi per qualche
giorno di più in questa città per sua maggior sodisfattione; questa mattina
mandò la sua carozz'à prendermi per farmiveder le richezze, e la Galaria del
gran Duca, come anche hoggi; mà se havesse egli consederato le richezze, e grandizze del cielo, certamente haverebbe stimato il tutto terra e fango. Hoggi
anche mi mandò un rinfresco da par suo; mà meglio sarebbe stato per i poveri
bisognosi, che per me indegno di tal honore; dimani procurarò di licentiarmi
da lui per partir poi dimani mattina verso Siena; per esser in Roma
come stimo Sabbato prossimo dopo pranzo, insieme con il mio Compagno, del
quale già di sopra hò dato notitia. Rendo infinite gratie poi à V.R. del
pensiero che havuto circa il mio viaggio, e tanto più per il Comp.o, che hà
procurato per me appresso il nostro P. Generale, qual humilmente riveris-
co come anche V. R. con tutti cotesti P.P; e Flli, particolarmente il fratello