Difference between revisions of "Page:BLMC 1665 06 06 1060 01-249.pdf/1"

From GATE
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 36: Line 36:
 
g. di questo sarà un'anno che sono arrivato in Genova, il benigno Sig.<hi rend="superscript">re</hi> m'hà fatto guadagnar per l'eterna felicità due cento e diece anime in circa in spatio di tal tempo; e quasi 40. di questi<lb/>
 
g. di questo sarà un'anno che sono arrivato in Genova, il benigno Sig.<hi rend="superscript">re</hi> m'hà fatto guadagnar per l'eterna felicità due cento e diece anime in circa in spatio di tal tempo; e quasi 40. di questi<lb/>
 
già sono arrivati à goder il mio sommo bene Dio. Finisco con riverirla di cuore, come anche faccio verso il nostro. P. Generale nel primo Luogo, P. Costanzo, P. Sauli, P. Ottolini con tutti P.P.<lb/>
 
già sono arrivati à goder il mio sommo bene Dio. Finisco con riverirla di cuore, come anche faccio verso il nostro. P. Generale nel primo Luogo, P. Costanzo, P. Sauli, P. Ottolini con tutti P.P.<lb/>
e fratelli Retorici con i novitij, at alle Sante orationi di tutti molto mi raccomando. Genova 6. di Giugno 1665. Humilis.<hi rend="superscript">mo</hi> servo, et indegnis.<hi rend="superscript">mo</hi> Figlio in X.<hi rend="superscript">to</hi><lb/>
+
e fratelli Retorici con i novitij, et alle Sante orationi di tutti molto mi raccomando. Genova 6. di Giugno 1665. Humilis.<hi rend="superscript">mo</hi> servo, et indegnis.<hi rend="superscript">mo</hi> Figlio in X.<hi rend="superscript">to</hi><lb/>
 
Di V.R. mio Caris.<hi rend="superscript">mo</hi> in X.<hi rend="superscript">to</hi> P.<hi rend="superscript">re</hi> Baldassare Loyola Mandes<lb/>
 
Di V.R. mio Caris.<hi rend="superscript">mo</hi> in X.<hi rend="superscript">to</hi> P.<hi rend="superscript">re</hi> Baldassare Loyola Mandes<lb/>
 
<pb/>
 
<pb/>
 
[[Category:BLM Letters pages]]
 
[[Category:BLM Letters pages]]
 
[[Category:BLM pages]]
 
[[Category:BLM pages]]

Revision as of 17:34, 23 March 2020

This page has not been proofread


Molto R.do in X.to P.
Sappia V.R. che alcuni giorni sono scrissi à Roma per cercar il mio andar verso Lisbona, accioche
nel tempo dell'imbarco per Goa possa trovarmi ivi con gl'altri, ch'hanno d'andare, mà fin hora non
hò havuto ancora la risposta ne del P. Nostro Generale, ne del P. Assistente di Portogallo, solamente
il P. Assistente d'Italia mi rispose con queste medesime parole, (Vedo la perseveranza nel suo fervente
desiderio della Missione del mogor, mà penso ch'il Sig.re voglia prima, che V.R. si impieghi in far
raccolta d'un'altra buona messe, la quale tiene preparata non inferiore à cotesta fatta in Genova)
et il P. Damei mi scrisse qualche cosa simile con aggiongere che si crede esser in Napoli; Padre mio,
ecco me prontissimo d'obedir al minimo cenno delli miei superiori, nò solamente in questo, mà anche in
ogni altra cosa, mentre conosco la somma perfetione consister nel far la volontà di Dio; Io desideravo
di seguitar il mio bramato viaggio al Mogor, mà se Dio vuol da me prima quest'altra missione con
tutto il cuore dico: Fiat voluntas tua, Domine, sicut in caelo, et terra. Havevo scritto à V.R. in una
lettera, (nella quale notai la Storia della venuta di quel Turco schiavo, che mi scriveva più volte da Li-
vorno, à Genova per convertirsi) che procurasse il mio andar à Livorno, in questo anche mi rimetto
totalmente al volere divino, secondo quello, che giudicavano esser ben fatto in servitio di Dio i miei superio
ri; à mè solamente tocca l'inspirationi havute dichiararle à chi mi governa in Luogo di Dio, mà
ò si faccia, ò nò si faccia tutto uno per me, purche si faccia la volonta di Dio per ogni via.
In questa settimana mi sono incontrato con un mio servidore di quelliche furono presi meco dalle
galere di Malta, questo tale dopo, che Dio per sua pietà mi chiamò alla Sua Fede l'ho liberato con gl'
altri e se nè andò à Fessa, e poi partito da essa per ritornar, credo, à Mecca fu preso dalle Galere di Ser-
degna, con le quali venne in Genova, mà perche nò havevo tempo di trattar seco al Lungo per tirarlo
alla S.ta Fede, tuttavia hò ancora speranza di farli intender l'Evangelica verità per via delle lettere;
Questo huomo mi diede molte nuove di quella parte per esser molto familiare del Palazzo Reale e pochi
mesi che manca da Fessa. Dice egli, che quel figliuolo mio abbandonato per amore di Giesù Christo hora
prese ultimamente possesso del dominio; però gli stanno attorno 4. huomini consolatori per esser giovane
ancora di 15. anni incirca, la sua madre poi due anni sono morì di melanconia, che notte e giorno piange
va per dolore del fatto mio; Il fratello d'essa madre fatto Rè di Liamen, nò sò come si nomina
in altra lingua, solamente dice, che passata l'Arabia felice si trova tal Regno dove sono gran Elifanti
et il suo fratello magiore, cio è di questo nuovo Rè, si maritò nel gran Cairo con la figliuola del Rè di
Fezzan. Il Regno poi di Fessa hà patito di fiere guerre, fame, e mortalità di gente per morte subitanea senza nessun male.
Il P. ministro nostro Gio: Battista Cerruti ch'era meco quando andavo à trovar questo schiavo nelle Galere
di Serdegna, vedendo tante riverenze che mi faceva all'hora questo huomo, senza saper che fosse, l'inter-
rogò se mi conoscesse, all'hora gli diede piena notitia di me; se V.R. vorrà saper qualche cosa di ciò
potrà haverla dal medesimo facilmente. Io hò fatto saper à V.R. tal vanità per obedirla secondo quello, che
à me raccomando di farle notitia di quanto haverò saputo di quella parte; Mà lascio la vanità, che si fà nelli terreni REgni, per dar l' avviso della verità, che si fà per il celeste Regno; alli
g. di questo sarà un'anno che sono arrivato in Genova, il benigno Sig.re m'hà fatto guadagnar per l'eterna felicità due cento e diece anime in circa in spatio di tal tempo; e quasi 40. di questi
già sono arrivati à goder il mio sommo bene Dio. Finisco con riverirla di cuore, come anche faccio verso il nostro. P. Generale nel primo Luogo, P. Costanzo, P. Sauli, P. Ottolini con tutti P.P.
e fratelli Retorici con i novitij, et alle Sante orationi di tutti molto mi raccomando. Genova 6. di Giugno 1665. Humilis.mo servo, et indegnis.mo Figlio in X.to
Di V.R. mio Caris.mo in X.to P.re Baldassare Loyola Mandes

---page break---