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Molto R.do’ in X.to’ P.re
P.C
Padre mio scrivo questa con abbondantissime lagrime à gl’occhi, nó sò però se sono solamente di tenerezza, vedendo la gran pietà
di Dio, ò pure di timore della sua giustitia, vedendo manifestamente la sua onnipotenza, che l’altro hieri hebbi avviso dall’hos-
pitale per andar à convertir un certo Turco, che stava in grandis.mo pericolo di perder l’anima con la vita, mà la sua gran
ostinazione era tanto grande, che spesi quattro hore in circa di tempo continuo in torno la sua conversione, et alla fine mai
potevo cavar dalla sua bocca una sola parola di speranza; perche subito, che fui comparso appresso di lui mi disse: sete
quello di Fessa voi? sò molto bene il fine di questa vostra venuta, ò quanto mi rido delli fatti vostri nó sapete che sono ancora
schiavo nuovo? pochi mesi sono fui preso, e da che arrivai à questa città altro nó hò havuto per avvertimento, che tutti
i Turchi giornalmente mi predicavano, guardatevi da quello di Fessa, perche egli fù dal demonio ingannato, e giornalmente
và ingannando gli altri, di tal maniera parlando con qualunque Turco, nó sò come lo fà diventar subito christiano, donque
andate via niente voglio sentire delle vostre parole. In dir questo poi si metteva le coperte sopra il suo capo, e si fingeva
d’esser sordo, e muto; E quando qualche volta sforzatamente gli scopriva il capo per farlo dir qualche parola inter-
rogandolo della sua Patria per haver seco un poco d’amicitia, subito incominciava rispondermi con far atti della
sua Fede dicendo queste stesse parole, accompagnate con un certo gesto d’un deto dritto: Non vi è altro diceva egli, che
un solo Dio, e Mahometto suo vero Profeta da lui al mondo mandato per dar la vera legge di Dio; E di altro nó voglio parlare.
Vedete più tosto mi lasciarò, diceva lui, tagliar il collo, e tutti li miei membri uno per uno per esser un mostro, et
essempio dell’altri, che il lasciar la fede del mio Santo, et amatissimo Mahometto, hora pensate voi, ch’io mai consentirò
à questo gran inganno, che mi predicate della Fede cristiana; E subito si voltava il discorso cor rinovar tante, e tan-
te volte li predetti atti della sua finta legge. Vedendo poi io, che dopo quattro hore in circa di fatiga nó vi era nessun
contrasegno della sua conversione, e la mia gran stanchezza per esser stato tutto questo tempo in piedi, come anche già si
era fatta la notte tornai tutto dolorato al colleg.o però havevo nó sò che di confidenza in Dio e speranza nel cuore, che
doveva alla fine abbracciar la nostra S.ta Fede; perch’ il caso dell’altro schiavo, che fù convertito, e battezzato da
me nell’hospitaletto dopo tante fatighe come scrissi già à V. R. mi fece haver tal speranza, e fiducia nella gran
bontà di Dio; corsi subito tornato al colleg.o alla gran madre di Dio dicendole Sig.ra ricordatevi della promessa di
nó mancarmi mai; hora è il tempo voglio la conversione di questa anima. Feci una disciplina per questo fine,
e la mattina seguente dissi la messa votiva della Beatis.a Vergine applicandola per quell’anima del
purgatorio la più divota, che di lei fosse stata in questo mondo; E feci questo patto con tal anima per farmi
conoscere, che ella gia liberata dal purgatorio per i meriti del Sacrificij (conforme il privileggio donatomi dal
nostro Padre Generale, che ogni volta, che celebra la S.ta messa applicandola per qualche anima del purgatorio
sia liberata) pregarebbe Dio quando fosse arrivata avanti di lui in celo per la conversione di sì ostina-
tissimo Turco. finita la messa ritornai al detto hospitale, mà nó era ancora giunto il tempo destinato
da Dio per la sua salute: fatta di nuovo la fatiga per due hore incirca di tempo in torno la sua conversio-
ne, tornai al colleg.o pregando il Sig.re, che si degnasse d’imprimere le parole del suo indegnis.’mo servo con quel,
sigillo, che tiene in mano nel cuore di questa cieca anima, verso tre hore di notte nó mancò il benigno Sig.re
di stampargli nel cuore quanto havevo detto; Onde subito incominciò gridare, voglio farmi Christiano,
chiamate il Padre. Li circostanti chiamarono subito un Padre delli Crociferi, ch’hanno cura dell’hos-
pitale dal quale domandò un crocifisso, e si attaccò alli suoi piedi baciandoli con gran affetto finche fatto il
giorno m’avvisarono e tutto attonito per tal mutatione vi accursi; Insomma fù battezzato in questo giorno
che è primo della quadragesima, e credo che morirà quanto prima secondo il detto del medico.
Ò quanto sono ingannati Padre mio quelli, che pensano di convertire un’anima per qualche industria humana!
Dio solo è quello, che fà il tutto, mà vuol le preghiere delli suoi servi in simili casi di necessità per manifes-
tar loro la sua infinita bontà; Circa poi di saper il numero de’ convertiti fin hora habbiamo per gratia
del Sig.re cento e quindici incirca, sia il tutto per honore, e gloria di Dio. Stò preparando per far battezzar
molti Turchi insieme, credo che sarà tal fontione nel giorno di S. Mateo.
Più volte hò voluto dar notitia à V. R. della divotione, che pratica in questa parte ferventemente della Madonna
de’ fiori, alla quale ogni sabbato intervenne il P. Provinciale, essendo con noi, e sempre seguita intervenire il P. <abbr>R.e</abbr>
con l’altri P. P. à sentir quella bell’offerta, che si fà ogni di alla gran madre di Dio. Prima poi d’incominciar
Carnavale diedi un’imagine della mia amatis.a’ Sig.ra con l’istruttione alli scolari della Rettorica cioè
Secolari, et in cambio di incominciar à pensar alla vanità del carnavale, fecero tali atti di virtù come vedrà nella
rinchiusa carta. Viva Giesù, viva Maria. Per fine riverisco il nostro Padre P. Ottolini, P. Sesti, P. Costanzo
con tutti gl’altri P. P. f. f. veterani, ret’ci e novitij e tale Sante orationi di tutti molto mi raccomando.
Di V. R. mio Caris.o’ in X.to P.re
Genova 28. Di Febraro 1665
Humilis.o servo et indegnis.o in X.to Figlio
Baldassare Loyola Mandes

Aggiungo un'altro caso succeduto dopo haver scritto questa, cioè venne à visitarmi un certo Sig.re per nome Gaspare Gentile, il quale mi fece sapere l’ostinatione d’una sua schiava,
che per molti anni stava frà la christianità et haveva due figliuoli et una sorella; tutti sono fatti christiani, mà ella mai voleva consentir d’abbandonar la sua finta setta di Mahometto,
subito la feci venir da me in Chiesa, e nó si partì fin che pubblicamente hà confessato l’esser vissuta in grandissimo errore seguitando la maledetta legge mahomettana, e per
l’avvenire vuol vivere da christiana per amor di quel Dio humanato, che sparse il suo pretiosissimo Sangue per la nostra saluta, e vuol prendere per nome quell’altis.mo, soavissimo,
et amatissimo nome della Sacratis’.a Vergine madre di Dio Maria. Cantate domino canticum novu, quia mirabilia fecit.
Ho ricevuto adesso 20. del corrente la gratis.a lettera di V. R. altro nó hò ch’aggiungerle solamente il ringratiamento della S. messa detta da V. R. e della comme.ne de’ F. F. R.ci e novitij nella mi amatis.a Sig.ra madonna
della pace, come anche rendo gratie a tutti quelli che mi hanno fatto tal carità per mezzo della quale spero, come in fatti chiarissimamente si vede la conversione di molti ostinati; Et hora appunto vado nell’hospitale
per cercar la salute di un di uno di Galera gravemente infermo, e molto ostinato, mà spero della gran bontà di Dio, che si convertirà per i meriti della su detta messa, e comm.ne fatta dai fratelli.

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