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Roma, 31 marzo 1867
Stimatissimo Padre
Nel giorno 29 del corrente mese ho ricevuto un plico indirizzatomi dal Sig. Eugenio Janin, e contenente 1° una copia intitolata "Copie de la lettre adressée au P. Secchi par M. de L'Escalopier le 24 Mai"; 2° una lettera da Lei scritta al medesimo Sig. Janin in data dei 25 maggio. Ella domandava nella sua lettera medesima al Sig. Janin quali passi ulteriori io creda doversi fare. A tal quesito risponderò che non credo doversi fare alcun tentativo ulteriore per indurre la Sig.ra L'Escalopier a concedere il permesso di vedere i monoscritti di Agostino Cauchy suo padre, giacché tale prassi riuscirebbero inutili a chi li facesse, avendo ella negato il permesso. Veramente non so comprendere come la venerazione che questa dama ha alla memoria dell'illustre suo genitore, le impedisca di mostrare tali manoscritti a chi nel farli esaminare altro non si proponeva che di darne un'analisi e farne ben conoscere il pregio. Avendo essa per altro buone ragioni per negarmi il detto permesso avrebbe potuto dirmi qualche tempo ptima che non voleva farli vedere e così risparmiare a Lei l'incomodo di accompagnare il Sig. Janin nelle sue corse poco rapide presso la Sig.ra L'Escalopier, ed a me la spesa di cinquanta franchi che tali corse hanno portato, come apparisce da due conti da lui inviatimi in data dei 24 aprile e 24 maggio 1867. In ogni modo Le sono e Le sarò sempre gratissimo di tutto ciò ch'Ella ha fatto per ottenere che i detti manoscritti fossero mostrati al Sig. Janin e La prego a gradirne i miei più vivi ringraziamenti, unitamente ai sentimenti di sincera e rispettosa stima coi quali ho l'onore di confermarmi.
Suo Devotissimo Obbligatissimo Servo
Baldassarre Boncompagni